Qui abbiamo raccolto alcuni dei dipinti di Monet che mostrano lo sguardo del pittore sulle falesie di Etretat e Fécamp, in Normandia. La stessa scena viene spesso riprodotta in diversi momenti della giornata a seconda della luce, dello stato del mare e del tempo. Monet e Courbet hanno reso famose, dipingendole, queste tre sculture naturali dipin dipinteQueste tre sculture naturali: la falesia d’Aval – vi si arriva in cima (85 m) prendendo un sentiero ed in seguito una scalinata situata a destra della diga -; La porte d’Aval: splendore d’Etretat, considerata come une delle meraviglie naturali del mondo; L’Aiguille, un faraglione tagliato come un obelisco dal mare e dal tempo, che si erge, dalla superficie del mare, per 70 metri.
Monet passa tutto l’inverno del 1868 ad Etretat dipingendo “la porte d’Aval” con il brutto tempo ed uno splendido paesaggio innevato, La pie.L’amico Courbet realizza qui la sua celebre serie sulle onde, usate per la prima volta come motivo in sé. Maupassant, vedendoli lavorare sul motivo – cioè con il soggetto direttamente di fronte, all’aria aperta – difende con passione “coloro che perseguono la verità fino a qui inosservata”. A Le Petites-Dalles, nei dintorni di Fécamp, Léon Monet, fratello maggiore di Claude, ha una villa. Riceve spesso il pittore, che raggiunge poi la costa per dipingere svariati marine. Le sue opere hanno un tale successo che il commerciante Durand-Ruel s’impegna, per contratto, a comprare tutta la produzione. In sei anni Monet dipingerà non meno di 150 tele della costa normanna.
Nel 1880 Monet ritorna spesso ad Etretat ed alloggia all’Hôtel Blanquet, dal quale dipinge alcuni dei suoi capolavori. Ma non è il solo. Caillebotte dipinge le père Magloire sur le chemin de Saint-Clair à Etretat (Padre Magloire sulla strada tra Saint-Clair ed Etretat) e Boudin, giunto oramai al tramonto della sua vita, continua a dipingere qui opere luminose. Etretat non è distante da Fécamp, una delle prime località marine a dotarsi, sin dal 1832, di uno stabilimento balneare e di un casino’. La stagione estiva attira giornalisti, uomini politici, aristocratici e mondani e a loro seguito una quantità di pittori, soprattutto “marinisti”.
Queste spiagge, quest’aria cristallina, questo costante mutamento del tempo e delle condizioni luminose sono rilevatrici – soprattutto per Monet – dell’essenza e della forma attraverso la variante del fenomeno tonale e della prospettiva aerea. Ciò testimonia la profondità di Monet, che non è stato soltanto un “grande occhio”, ma uno dei pittori che hanno aperto le porte all’arte strutturale del Novecento.
Monet passa tutto l’inverno del 1868 ad Etretat dipingendo “la porte d’Aval” con il brutto tempo ed uno splendido paesaggio innevato, La pie.L’amico Courbet realizza qui la sua celebre serie sulle onde, usate per la prima volta come motivo in sé. Maupassant, vedendoli lavorare sul motivo – cioè con il soggetto direttamente di fronte, all’aria aperta – difende con passione “coloro che perseguono la verità fino a qui inosservata”. A Le Petites-Dalles, nei dintorni di Fécamp, Léon Monet, fratello maggiore di Claude, ha una villa. Riceve spesso il pittore, che raggiunge poi la costa per dipingere svariati marine. Le sue opere hanno un tale successo che il commerciante Durand-Ruel s’impegna, per contratto, a comprare tutta la produzione. In sei anni Monet dipingerà non meno di 150 tele della costa normanna.
Nel 1880 Monet ritorna spesso ad Etretat ed alloggia all’Hôtel Blanquet, dal quale dipinge alcuni dei suoi capolavori. Ma non è il solo. Caillebotte dipinge le père Magloire sur le chemin de Saint-Clair à Etretat (Padre Magloire sulla strada tra Saint-Clair ed Etretat) e Boudin, giunto oramai al tramonto della sua vita, continua a dipingere qui opere luminose. Etretat non è distante da Fécamp, una delle prime località marine a dotarsi, sin dal 1832, di uno stabilimento balneare e di un casino’. La stagione estiva attira giornalisti, uomini politici, aristocratici e mondani e a loro seguito una quantità di pittori, soprattutto “marinisti”.
Queste spiagge, quest’aria cristallina, questo costante mutamento del tempo e delle condizioni luminose sono rilevatrici – soprattutto per Monet – dell’essenza e della forma attraverso la variante del fenomeno tonale e della prospettiva aerea. Ciò testimonia la profondità di Monet, che non è stato soltanto un “grande occhio”, ma uno dei pittori che hanno aperto le porte all’arte strutturale del Novecento.