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Placarono, possenti, le ire del mare. Dominarono il pelago. Ventinove polene, esposte su travi curve che ricordano la posizione originale sul dritto di prora delle navi, sono, dal 24 maggio 2017, esposte al Museo Tecnico Navale della Spezia, in una sala ad esse dedicate. Questo genere di opere si svilupparono, nell’antichità, come dotazioni magico-religiose, finalizzate ad atterrire i nemici nascosti, umani, divini o meteorologici che fossero. Assunsero poi anche una funzione estetica non disgiunta, come avvenne nell’Ottocento, da messaggi politici di controllo territoriale o da omaggi a concetti ideali. Nell’Ottocento. sulle prue delle navi militari, venivano spesso collocate immagini di uno dei membri della famiglia reale. In molti casi la polena era la rappresentazione iconica del nome proprio con il quale era stata battezzata la nave. Ciò rendeva riconoscibile la nave stessa.
Sotto il profilo etimologico, il termine polena deriverebbe dal francese poulaine, tratto dalla locuzione souliers à la poulaine ‘(scarpe alla) polacca’, tipo di calzatura originaria della polonia in uso nel medioevo, con punta lunga e ricurva che ricorda la prora di una nave. (Dizionario Garzanti). In francese il sostantivo polena appare comunque come figure de proue, cioè figura di prua.
Tra le splendide statue navali, in mostra alla Spezia:
Polena della Fregata Sarda San Giovanni, Unità costruita alla Foce (Ge) nel 1849
Polena proveniente dalla Nave Dora, costruita dagli inglesi per i russi con il nome di Neva ed acquistata dalla Marina Sarda per la spedizione di Crimea (1855): essa raffigura una donna che tiene fra le mani una rosa bianca, forse la rosa di York.
Polena del Cambria (piroscafo acquistato da Garibaldi nel 1860 in Inghilterra) raffigurante un bardo dalla lunga barba fluente, che simboleggia il paese conquistato dai romani (attuale Galles) e alle sue spalle è visibile uno stemma di Girgenti, già appartenuto alla Regia Nave Trinacria.
Polena della Regia Fregata Beroldo (1828) che rappresenta il conte Beroldo, capostipite della Casa Savoia.
Due draghi con volto di donna forse provenienti dalla Regia Fregata Regina.
Polena della dea Minerva con elmo, spada e scudo sul quale è riprodotta una testa di Medusa: si tratta della polena originale sistemata sul Vascello Napoletano Minerva.
Polena raffigurante l’imperatrice Elisabetta d’Austria, detta Sissi, moglie di Francesco Giuseppe, assassinata a Lugano nel 1898. Essa proviene dal piroscafo a ruote austriaco Elisabeth Kaiserin, costruito a Pola nel 1889.
Polena della Fregata Napoletana Partenope, raffigurante allegoricamente Napoli sotto forma di una donna di aspetto fiorente. Questa unità fu la prima nave di linea costruita a Castellammare di Stabia del celebre ingegnere Imbert, varata nel 1786 e riattata nel 1834; operò molto dal 1848 al 1860 ed il 27 maggio 1860 cannoneggiò i Mille di Garibaldi entrati a Palermo.
Polena comunemente nota col nome di Atalanta, rinvenuta fra le onde dell’Atlantico, dalla Cannoniera Veloce. Raffigura una giovane donna simile alla statua antica della vergine spartana corritrice esistente nei Musei Vaticani.
La polena della Pirofregata Austriaca La Bellona, raffigurante la giustizia.
La polena raffigurante Cristoforo Colombo, in età giovanile, che regge il globo terracqueo con la mano sinistra. Essa proviene dall’omonimo Brigantino (1843-1867) varato nei Cantieri della Foce (Ge).
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La polena dell'imperatrice Sissi. Significato e magia delle statue di prua delle navi
Placarono, possenti, le ire del mare. Dominarono il pelago. Ventinove polene, esposte su travi curve che ricordano la posizione originale sul dritto di prora delle navi, sono, dal 24 maggio 2017, esposte al Museo Tecnico Navale della Spezia, in una sala ad esse dedicate. Le opere si svilupparono, nell'antichità, come dotazioni magico-religiose, finalizzate ad atterrire i nemici nascosti, umani, divini o meteorologici che fossero. Assunsero poi anche una funzione estetica non disgiunta, come avvenne nell'Ottocento, da messaggio politici di controllo territoriale o da omaggi a concetti ideali