L’Adorazione dei pastori fu eseguita nel 1689, un anno prima della morte, dal pittore francese Charles Le Brun (1619 – 1690). L’artista francese compie una straordinaria sintesi dei modelli della pittura lombarda del Cinquecento e del Caravaggio, attraverso la Tour, in una costante citazione,che diviene virtuosismo barocco aperto al rococò. L’opera lascia intravedere gli squarci luminosi di un secolo nuovo, aperto alla gioia più alta.
L’Adorazione dei pastori è ambientata in un’ampia stalla. I pastori, dopo aver visto da lontano la luce soprannaturale che esce dall’edificio, sono accorsi.
Questa immagine rievoca la locuzione presente nel Credo: “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla stessa sostanza del Padre”. Il Bambino che nasce a Betlemme è Egli stesso divinità, lumen de lumine, gloria del Padre. La luce è venuta nel mondo, come proclama il Vangelo di Giovanni (Gv 3,19), ed è questa l’idea fondamentale che il pittore pone al centro della realizzazione fisica-semantica di un dipinto assolutamente unico il quale esprime al più alto grado tale Verità.
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La potenza della luce sulle tenebre. Il Vangelo di Giovanni irradia le tele
Questa immagine rievoca la locuzione presente nel Credo: "Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, dalla stessa sostanza del Padre". Il Bambino che nasce a Betlemme è Egli stesso divinità, lumen de lumine, gloria del Padre. La luce è venuta nel mondo, come proclama il Vangelo di Giovanni (Gv 3,19), ed è questa l'idea fondamentale che il pittore pone al centro della realizzazione fisica-semantica di un dipinto assolutamente unico il quale esprime al più alto grado tale Verità