Lavori per gli impianti solari, nei pressi di Tarquinia. Gli archeologi mostrano altri tesori trovati durante gli scavi 2023

Rinvenuto un quinto contesto databile tra età repubblicana e III/IV sec. d.C., ancora quasi tutto da indagare, che comprende una ricca villa romana e diversi butti che hanno già restituito materiale anche integro e molto interessante: le future indagini chiariranno in modo definitivo la “natura” di tutti i manufatti presenti nell’ area

di Redazione
Stile arte è un giornale di arte, cultura e archeologia, fondato nel 1995 e diretto da Bernardelli Curuz

Straordinari i rinvenimenti durante interventi preventivi svolti dagli archeologi, nel territorio comunale di Tarquinia. Ma questa volta non sono gli etruschi, ad essere protagonisti, ma i romani.

“In località Pian d’Arcione, Tarquinia (Vt), a seguito delle indagini archeologiche preventive effettuate finalizzate alla costruzione di un impianto fotovoltaico, sono stati riportati alla luce 4 contesti archeologici molto diversi tra loro. – spiega la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale – I primi tre, situati nelle vicinanze del tracciato dell’Aurelia e con molta probabilità pertinenti alle strutture di età romana rilevate ai lati del suo asse, sono relativi a un butto di età romana di II sec. d.C. – di fatto, una discarica per abitazioni – ad una piccola area sepolcrale di I-III sec. d.C. e ad uno scarico di fornace arcaica di metà III sec. a.C. Nella quarta area, una sepoltura con corredo etrusco-geometrico di metà VII sec. a.C., ha arricchito un periodo non molto documentato nel territorio di Tarquinia”.

“Nel corso del 2023 è stato rinvenuto un quinto contesto databile tra età repubblicana e III/IV sec. d.C., ancora quasi tutto da indagare, che comprende una ricca villa romana e diversi butti che hanno già restituito materiale anche integro e molto interessante: le future indagini chiariranno in modo definitivo la “natura” di tutti i manufatti presenti nell’ area. – prosegue la Soprintendenza – I primi tre, situati nelle vicinanze del tracciato dell’Aurelia e con molta probabilità pertinenti alle strutture di età romana rilevate ai lati del suo asse, sono relativi a un butto di età romana di II sec. d.C., ad una piccola area sepolcrale di I-III sec. d.C. e ad uno scarico di fornace arcaica di metà III sec. a.C. Nella quarta area, una sepoltura con corredo etrusco-geometrico di metà VII sec. a.C., ha arricchito un periodo non molto documentato nel territorio di Tarquinia”.

La storia di questa area sarà approfondita nel corso di un convegno che si terrà il 2 dicembre, dalle ore 10.30
al Castello di Santa Severa, organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale. Titolo del convegno: Sa preventiva a pubblica. I risultati delle indagini di archeologia preventiva nei Comuni costieri del Lazio”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia