Stile arte inizia, con questo articolo, la collaborazione con Art Post Blog (www.theartpostblog.com), ideato da Caterina Stringhetta e dedicato all’universo artistico
di Caterina Stringhetta
Riunite per la prima volta le quattro Dame del Pollaiolo presso la casa-museo di Gian Giacomo Poldi Pezzoli e che vanta nella sua collezione proprio una delle Dame, considerato fra i maggiori capolavori della seconda metà del Quattrocento.
Protagonisti della mostra sono proprio i quattro ritratti femminili, riferibili ad Antonio e Piero del Pollaiolo, riuniti per la prima volta uno accanto all’altro e che offrono l’occasione per ammirare altre straordinarie opere della grande e celebre bottega di questi artisti fiorentini.
QUI LA SCHEDA DELLA MOSTRA
Antonio e Piero di Jacopo Benci, detti del Pollaiolo perché il padre era un venditore di polli nel mercato vecchio di Firenze, furono tra i maggiori protagonisti del Rinascimento fiorentino del XV secolo.
Antonio del Pollaiolo (1431/1432 – 1498) fu soprattutto un orafo, ma si distinse anche come incisore, pittore e sculture dimostrando grande versatilità tecnica. Il fratello Piero (1441/1442 – ante 1496) invece fu un pittore e realizzò numerosi dipinti per committenze pubbliche private.
La mostra intende ripercorrere la storia della fortuna artistica dei fratelli fiorentini e prende come punto di partenza il simbolo del Museo Poldi Pezzoli: il “Ritratto di giovane donna” di Piero del Pollaiolo, eletto ad effige della casa museo dai milanesi stessi e considerato uno dei maggiori capolavori della ritrattistica della seconda metà del ‘400.
I dipinti delle quattro dame, appartengono probabilmente al genere del “ritratto nuziale” e sono un mezzo per conoscere la società di fine Medioevo, resa possibile proprio grazie alla bravura del Pollaiolo nel restituire la bellezza e la preziosità degli oggetti raffigurati. Questi, infatti, non erano mai di pura invenzione, ma venivano appositamente realizzati da artigiani, magari nella bottega dei Pollaiolo, e poi riprodotti nei dipinti.
I ritratti delle quattro dame raffigurano quindi un campionario delle capacità tecniche e del gusto raffinato custodito nelle botteghe del Rinascimento, non da ultime quelle dei fratelli Pollaiolo.