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Le stilettate di Zana. Con Caravaggio. La lacrima esibita, la lacrima mancata e la lacrima-spettacolo


Particolare de La Maddalena penitente del Caravaggio, dipinto attorno al 1594-1595 e conservato nella Galleria Doria Pamphilj di Roma.
STILETTATE
di Tonino Zana
Fuori dai circuiti televisivi, circolano meno lacrime. Un’impressione? Solo alcune donne sanno piangere con abbondanza e a tempi programmati, molte piangono come si deve. Il pianto di mia madre, solido e mai plateale, non l’ho più rivisto. In voga quel coprirsi il viso alla maniera dei politici e dei calciatori perchè non si legga il labiale. Ecco, le lacrime, ormai, sono labiali, si piange con la bocca.
Non è una meditazione salina, sulla qualità e la quantità della lacrima, meglio, del piangere, piuttosto mi pare la sparizione di una tensione, di un dolore. Alla sofferenza, forse, abbiamo messo le briglie. I miei figli quasi piangono per l’Inter e sempre quando muore un parente vero. Piangono di rabbia, sempre più raramente. Noi piangevamo spesso almeno fino a 25 anni, a un quarto di secolo, dopo la vita ci ha induriti.
Il pianto è in recessione, magari torna appena risolta la questione delle tasse, lacrime di gioia, ci vorrà tempo e magari non verrà elargita la possibilità gioiosa di un pianto liberatorio antitasse e piangeremo anche per chi sostiene sia una bellezza e una soddisfazione pagarle.
Piangiamo di meno e se fosse segno di misura, allora, alleluia. Che non sia simbolo di un dolore da non cantare con le note delle lacrime, ispiratrice di canzoni indimenticabili. Ricordate Bobby Solo?: “Da una lacrima sul viso…”. Per carità, è passato più di mezzo secolo, seguite la freccia verso l’archivio.