di Maurizio Bernardelli Curuz
[U]n quadro successivo, d’attribuzione errata, poichè esso è stato realizzato almeno dagli epigoni – e non dagli allievi di Leonardo- , dopo la morte del maestro, a partire, questo si, dal celeberrimo disegno (qui sopra) in cui l’artista tratteggiò, in sfumato, lo schizzo del volto di Isabella d’Este. Il dipinto, conservato in Svizzera, studiato da Pedretti e pubblicato dal settimanale del Corriere della sera non presenta gli accordi cromatici di Leonardo. Il volto della figura femminile è di pietra, i capelli di marmo e tutto fa pensare a un’opera tardiva, sotto l’influsso delle palette cromatiche del Manierismo. Lo stesso uso della tela anzichè della tavola non depone a suo favore. L’annuncio della scoperta di un nuovo Leonardo viene dal Settimanale Sette del Corriere, con l’avallo di Carlo Pedretti. Non risulta dirimente nemmeno la prova del radiocarbonio, poichè il radioisotopo ha un range di datazione troppo ampio per giustificare l’ affermazione che l’opera fu realizzata dal maestro. Poi ci si deve chiedere il motivo per il quale l’ipotetico ritratto, che poteva essere altamente vendibile dagli eredi di Leonardo ai Gonzaga, fu trasformato in una santa, una martire che – secondo gli attributi – è una santa Caterina. Isabella d’Este ambiva a un ritratto dipinto da Leonardo e aveva tentato ogni via per poterglielo commissionare e vederlo realizzato. Isabella muore nel 1539 e l’opera, fino a quell’anno, se ci fosse davvero stata, poteva essere venduta facilmente alla marchesa di Mantova.
Per comprendere ciò che annuncia Sette, alleghiamo il link alla pagina. Tutto appare molto evidente
http://www.corriere.it/sette/13_ottobre_04/Leonardo%20ritrovato_c25761f0-2cd7-11e3-9d41-88865d505a17.shtml