Luigi Busi – ll pittore delle donne eleganti, morto a 47 anni in manicomio

Città di Medicina (Bo). Dal 19 aprile al 14 giugno 2015 mostra dedicata all'arte bolognese tra '800 e '900. Attraverso la bellezza delle opere è possibile immergersi nelle atmosfere di due secoli, grazie al Collegio artistico Venturoli di Bologna: un luogo unico che continua a nutrire l'arte locale. L'istituzione, fondata per volontà dell'Architetto medicinese Angelo Venturoli, iniziò la sua attività nel 1825, ed al suo interno si formarono molti dei migliori artisti felsinei.

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Luigi Busi (Bologna, 1837-1884), Autoritratto, 1860. Bologna, Fondazione Collegio Artistico Venturoli
Luigi Busi (Bologna, 1837-1884), Autoritratto, 1860. Bologna, Fondazione Collegio Artistico Venturoli

di Ornella Chillè
Figlio del maestro di musica Giuseppe Busi e di Maria Passarotti, discendente dai celebri pittori bolognesi Passarotti e pronipote dell’illustre paesista Rodolfo Fantuzzi, Luigi Busi nasce il 7 maggio 1837 ed incline alle belle arti già all’età di dodici anni, fin dalle prime opere, lascia intravedere le sue doti di cui darà prova al Collegio Venturoli a partire dalla data della sua ammissione (1849).

Il dipinto, firmato e datato in basso a destra, risale al 1860 diversamente da quanto riferito dal Romagnoli (1888) che lo assegnava al 1858. Giovanissimo alla data dell’Autoritratto, con alle spalle una formazione artistica che inizia proprio dal luogo in cui l’opera, insieme ad altre, è tutt’oggi conservata, Busi si ritrae all’età di ventitré anni. Il pittore rivolge lo sguardo verso l’osservatore con un’aria distinta, signorile ed affascinante, con un atteggiamento fiero che riflette la consapevolezza delle sue capacità. Non è pervenuta la provenienza dell’opera ma si suppone sia sempre appartenuta al patrimonio del Collegio Venturoli. Per una maggiore comprensione di tale coscienza di sé, alla data del dipinto, sono da ricondursi diversi avvenimenti. Il Busi, giovane lodato per “diligenza” e “di belle speranze” – come scrivono i Professori tra cui il celebre pittore Giuseppe Guizzardi ed il Rettore del Collegio Venturoli, il Canonico Giulio Evangelisti – che aveva saputo coltivare bene, su quella base solida, gli insegnamenti ricevuti, al 1860 vantava premi, medaglie e opere vendute alla Società Protettrice di Belle Arti. Del periodo giovanile vanno ricordate certamente la Properzia de’ Rossi del 1854 realizzata all’età di 17 anni, l’incontro di Giacobbe e Rachele del 1855, Nicolò de Lapi dell’anno successivo e la Figlia di Jefte del 1857. In quest’ultimo anno, ormai ventenne, lascia il Collegio Venturoli e realizza il Ritratto dell’Amministratore Conte Agostino Salina. Nei primi anni di formazione, sono da considerare senz’altro di grande importanza gli insegnamenti dei Professori Gaetano Serrazanetti, Antonio Muzzi, Napoleone Angiolini e del suddetto Guizzardi. Al termine della sua istruzione al Collegio, vince il concorso Angiolini e, designato come pittore storico, beneficia della pensione insieme ai compagni Federico Monti, scultore, e Raffaele Faccioli, architetto. Si appresta così a conoscere l’arte italiana, viaggiando verso Roma e Firenze fino ad arrivare a Milano.
Luigi Busi (Bologna, 1837-1884) Allegoria dell'Agricoltura. Bologna, Sala Rossa di Palazzo Comunale o d'Accursio.
Luigi Busi (Bologna, 1837-1884) Allegoria dell’Agricoltura. Bologna, Sala Rossa di Palazzo Comunale o d’Accursio

Quest’ultima meta fu agognata dal pittore tanto che durante il penultimo anno di pensionato, sempre nel 1860, scrive agli Amministratori del Collegio Venturoli riguardo la sua volontà di voler proseguire gli studi nell’Alta Italia. Scrivendo da Genova, poi, presenta agli Amministratori del Collegio Venturoli alcuni soggetti per il saggio finale Angiolini ma sembra abbastanza convinto, già a quella data, di voler realizzare il dipinto raffigurante Le ultime ore del Doge Foscari (1861). Durante il pensionato, mantenendo i contatti epistolari con gli Amministratori ed il Rettore, il Busi, ancora nel 1860, informa riguardo l’andamento degli studi fuori sede dando prova dei suoi progressi proprio attraverso le opere che, tenuto a realizzare, fa recapitare periodicamente al Collegio. Si può anche ipotizzare che abbia eseguito l’Autoritratto nel periodo del rimpatrio poiché, sempre a quella data, è da ricordare un intervallo di tempo prolungato in cui l’artista rimane nella sua città natia, motivo scatenante di malcontenti all’interno dell’Amministrazione del Collegio che lo pone nella pericolosa condizione di poter perdere la beneficenza del Pensionato Angiolini la quale, al contrario, sarebbe servita al mantenimento degli studi fuori città.
Luigi Busi (Bologna, 1837-1884), Gioie Materne. Foto fondo fotografico Belluzzi
Luigi Busi (Bologna, 1837-1884), Gioie Materne. Foto fondo fotografico Belluzzi

La questione che riguardava i due compagni Busi e Monti, responsabili nel procrastinare eccessivamente la partenza verso Firenze o Roma, viene risolta successivamente con la conseguente partenza dei due alunni: Luigi Busi raggiunge Torino e Milano e Federico Monti si dirige verso Firenze. Sempre negli anni ’60, Luigi Busi è impegnato nella realizzazione delle scene del Rigoletto di Giuseppe Verdi presso il Teatro di San Giovanni in Persiceto in cui collabora con Tito Azzolini e Luigi Bazzani.


E’ ancora lontana l’importante commissione ricevuta per la decorazione della Sala Rossa di Palazzo D’Accursio in cui realizza, insieme al quadraturista Luigi Samoggia, una tempera condotta con grande sapienza tecnica. Negli anni successivi si accosta a svariati temi del mondo borghese cui mostra di volersi costantemente ispirare, prediligendo scene di vita signorile caratterizzate dalla presenza di donne abbigliate elegantemente che, nonostante alcune critiche, faranno onore alla sua carriera. Nell’osservare un così autorevole autoritratto, riesce difficile immaginare la triste sorte destinata al Busi che a soli 47 anni, dopo il ricovero presso il Manicomio Villa Sbertoli di Pistoia, come anche testimoniato dal pittore Luigi Serra, viene sopraffatto da una profonda malattia mentale degenerativa che lo costringe a letto e che lo porta alla precoce scomparsa il 31 maggio del 1884.
 
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Bibliografia: Campione degli alunni nel Collegio Venturoli dal 1826 al 1856, Archivio Collegio Venturoli, Bologna; Atti Amministrativi, Archivio Collegio Venturoli, Bologna; Augusto Romagnoli, La storia delle arti del disegno, studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi, Bologna 1888; Silvia Rubini (a cura di), Angelo Venturoli tra l’opera, il Collegio e la sua eredità, cat. mostra, Crespellano 2012.
 
Il passaggio delle opere di Luigi Busi è rarissimo sul mercato internazionale. Registriamo la vendita, nel 2005,presso Christie’s di Londra, del suo quadro Il Primo bacio – cfr, cliccando sul link. Collegamento gratuito www.christies.com/LotFinder/SearchResults.aspx?action=search&searchFrom=header&lid=1&entry=%22luigi%20busi%22 –
 
 
ANGELO VENTUROLI – UNA EREDITA’ LUNGA 190 ANNI
MEDICINA – MUSEO CIVICO – 19 APRILE | 14 GIUGNO 2015
Una mostra promossa da
Comune di Medicina, Pro Loco di Medicina, Fondazione Collegio Artistico Venturoli
Città di Medicina (Bo). Dal 19 aprile al 14 giugno 2015 mostra dedicata all’arte bolognese tra ‘800 e ‘900. Attraverso la bellezza delle opere è possibile immergersi nelle atmosfere di due secoli, grazie al Collegio artistico Venturoli di Bologna: un luogo unico che continua a nutrire l’arte locale. L’istituzione, fondata per volontà dell’Architetto medicinese Angelo Venturoli, iniziò la sua attività nel 1825, ed al suo interno si formarono molti dei migliori artisti felsinei.
In mostra 100 opere che vanno dal 1690 al 1930, quasi tutte mai esposte, molte sconosciute anche dagli storici dell’arte. Gran parte dei pezzi provengono dal Collegio Venturoli, altri dalla Parrocchia e dal Museo civico di Medicina. L’iniziativa è realizzata dalla Pro Loco di Medicina, dal Comune di Medicina e dalla Fondazione Collegio Artistico Venturoli, con la collaborazione di diverse realtà culturali del territorio.
In attesa della mostra è stato proposto un ciclo di incontri per scoprire alcuni dei temi e delle opere dell’esposizione.
Domenica 15 marzo, ore 15.30 – visita guidata
Angelo Venturoli e la Certosa | I grandi cantieri architettonici, i monumenti celebrativi
Con Roberto Martorelli – Museo del Risorgimento. Certosa di Bologna, via della Certosa 18 (Cortile Chiesa). Ingresso 4 euro, ridotto 3. Info 051.225583
Mercoledì 25 marzo, ore 17.30 – conferenza
Si riesce sempre nuovi | Formarsi al Collegio
Con Ornella Chillè, Gloria Malavasi, Barbara Valdinoci. Biblioteca di San Giorgio in Poggiale – Genus Bononiae, via Nazario Sauro 20/2. Ingresso libero. Info 051.225583
Venerdì 27 marzo, ore 17.00 – conferenza
Il Collegio Venturoli | Contributi critici per la mostra
Con Antonio Buitoni, Giorgio Galeazzi, Manuela Lamborghini. Comitato per Bologna Storico Artistica, Strada Maggiore 71. Ingresso libero, Info 051.347764
Giovedì 9 aprile, ore 17.30 – conferenza
Angelo Venturoli | Una eredità lunga 190 anni
Con Roberto Martorelli, Luigi Samoggia, Otello Sangiorgi, Jessy Simonini. Museo civico del Risorgimento, PIazza Carducci 5. Ingresso libero, Info 051.225583
Domenica 12 aprile, ore 10.30 – Visita guidata
Gli artisti del Collegio Venturoli | L’incanto e lo stupore dell’arte bolognese
A cura di Didasco. Certosa di Bologna, via della Certosa 18 (Cortile Chiesa). Contributo 8€. Info e prenotazioni 348.1431230 (pom-sera)
Per maggiori informazioni
www.amedicina.it
Con il contributo di: Associazione Pro Loco Medicina, Comune di Medicina, Fondazione Collegio Artistico Venturoli
Con il patrocinio del Comune di Bologna
Con la collaborazione di: Associazione 8cento; Associazione Amici del Collegio Venturoli; Associazione Amici della Certosa di Bologna; Associazione culturale Didasco; ALI – Associazione Liberi Incisori; Banda Municipale di Medicina; Bologna Welcome, Cassero per la Scultura italiana di Montevarchi (Ar); Centro del Dipartimento di Scienze Dell’Educazione dell’Università di Bologna; Comitato di Bologna dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano; Comune di Bologna – Settore economia e promozione della Città e Turismo; Comune di Castel Guelfo; Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna; Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna; Istituzione Bologna Musei – Museo civico del Risorgimento di Bologna | Certosa; La Fameja Bulgneisa, Parrocchia di Castel Guelfo; S.T.A.I. Società Turismo Area Imolese
Sponsor tecnici: City Red Bus Bologna; Pizzoli S.p.a.
Media Partner: StileArte.it; Radio Città

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa