Luigi Russolo – Al di là della materia, viaggio nel Futurismo e ritorno esoterico al paesaggio

Ad Ascona cinquanta opere, tra dipinti, disegni e grafiche, tra le più significative dal periodo simbolista a quello classico-moderno. Esposta la ricostruzione di un esemplare di Intonarumore. Le ricerche dell'artista orientate dalle ricerche teosofiche

 

Luigi Russolo, Lo stesso paesaggio ai primi raggi di sole, 1940, olio su tavola, Collezione privata
Luigi Russolo, Lo stesso paesaggio ai primi raggi di sole, 1940, olio su tavola, Collezione privata

 
Il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera) inaugura l’autunno espositivo 2014 con una rassegna dedicata a Luigi Russolo (Portogruaro, VE, 1885 – Cerro di Laveno, VA, 1947), una delle personalità più profonde e interessanti del Futurismo Italiano.
L’iniziativa, in programma dal 14 settembre al 7 dicembre 2014, curata da Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, e da Anna Gasparotto e Franco Tagliapietra, presenta 50 opere, tra dipinti disegni e grafiche, tra le più significative del periodo simbolista, proto-futurista, futurista e infine classico-moderno, provenienti da importanti istituzioni museali svizzere, come il Kunstmuseum di Basilea, e internazionali, come il Mart di Trento e Rovereto, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la raccolta del Comune di Portogruaro, il Musée de la Ville de Paris, oltre che da collezioni private.
In mostra anche un esemplare ricostruito di Intonarumore, apparecchio inventato dallo stesso Russolo nel 1913, per “intonare e regolare armonicamente e ritmicamente” i rumori, come i suoni della contemporaneità.
 
Luigi Russolo, Aurora boreale, 1938, olio su tela, Collezione privata, Lugano
Luigi Russolo, Aurora boreale, 1938, olio su tela, Collezione privata, Lugano

La mostra offre un’ampia panoramica dell’attività e del pensiero russoliano. Una particolare, quanto inedita, attenzione viene riservata alla produzione pittorica degli anni quaranta, trascorsi a Cerro di Laveno sul lago Maggiore. Tale produzione, definita dall’artista stesso “classico-moderna” – dopo il suo incontro a Parigi avvenuto alla fine degli anni venti con il magnetista teosofo Guido Torre – può essere meglio compresa alla luce dei presupposti filosofici che ne hanno consentito la nascita e lo sviluppo. Fanno parte di questo percorso di analisi, le letture di Russolo, le sue riflessioni espresse nel trattato Al di là della materia di cui i Diari, recentemente ritrovati, forniscono un interessante laboratorio di preparazione.
Luigi Russolo, Paesaggio romantico, 1944, olio su tela, Collezione privata
Luigi Russolo, Paesaggio romantico, 1944, olio su tela, Collezione privata

La mostra evidenzia la continuità piuttosto che le fratture nell’opera di Luigi Russolo: la spiritualità nell’arte accompagnerà l’artista in tutta la sua evoluzione creativa, dalla prima suggestione simbolista al momento proto-futurista, ad alcuni aspetti della teorizzazione futurista, alla tematica cosmica, fino ai pacificati dipinti “classico-moderni”.
Tra i molteplici collegamenti offerti dalla mostra di Ascona, si accenna, per la prima volta, anche a quello con la colonia degli artisti di Monte Verità con la quale, il pensiero e la vita di Luigi Russolo, appaiono emblematicamente affini nel testimoniare la medesima costellazione di idee antipositiviste, mistiche e occulte.
Luigi Russolo si rivela come un artista dalla personalità sfaccettata il quale, lungo tutta la sua esistenza, ha cercato, indagato e forse infine trovato il modo di unire armonicamente la razionalità spiccatamente scientifica con il fascino dell’irrazionale a carattere esoterico e critica al materialismo e al positivismo.
Luigi Russolo, Convivio (Vecchi castagni), 1945, olio su compensato, Courtesy by galleria MAG Como
Luigi Russolo, Convivio (Vecchi castagni), 1945, olio su compensato, Courtesy by galleria MAG Como

Note biografiche
Luigi Russolo, Autoritratto, 1940, olio su tavola, Collezione Comune di Portogruaro
Luigi Russolo, Autoritratto, 1940, olio su tavola, Collezione Comune di Portogruaro

Luigi Russolo (Portogruaro 1885 – Cerro Laveno 1947) si dedicò fin da giovanissimo a studi musicali. A Milano, dal 1901, frequentò l’ambiente artistico che ruotava intorno alla rivista Poesia, cominciando a interessarsi anche di pittura. Non si conoscono sue opere pittoriche anteriori al 1908 (Autoritratto, 1908, Milano, Galleria civica d’arte moderna), anno in cui conobbe Boccioni e Carrà. Con questi firmò nel 1910 il Manifesto dei pittori futuristi e fino al 1912 le sue opere risentono ancora della poetica divisionista e simbolista (La rivolta 1911, L’Aia, Gemeentemuseum; Compenetrazione Case+luce+cielo 1912, Basilea, Kunstmuseum).
Luigi Russolo, Autoritratto, 1906, acquaforte, Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona. L'autoritratto rinvia alle linee fisiognomiche del volto del filosofo Nietzsche
Luigi Russolo, Autoritratto, 1906, acquaforte, Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona. L’opera rinvia alle linee fisiognomiche del volto del filosofo Nietzsche

Prevalsero poi i suoi interessi musicali: nell’ambito della poetica futurista scrisse L’arte dei rumori (1916) ed eseguì concerti con nuovi strumenti, gli “intonarumori”, costruiti da lui stesso. Partecipò alla prima guerra mondiale, rimanendo mutilato e scosso nel suo equilibrio mentale. Nel 1921, nel 1927 e dall’autunno del 1928 all’inizio del 1932 soggiornò a Parigi, dove si dedicò allo studio delle filosofie orientali e in particolare dello yoga (nel 1938 pubblicò Al di là della materia). Riprese anche a dipingere quadri nello stile da lui definito “classico-moderno”.

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