Meravigliosi! Lo scavo porta alla luce i millefiori. Risalgono al V secolo, tra Roma e Bisanzio. Cosa sono

La texture è davvero affascinante. Ricorda i pratii fioriti, in tarda Primavera. Uno accanto all’altro, di tanti colori. E’ la gioia, quella che emerge dall’oscurità del terreno. Belli come foulard di seta.

Scavi nella città antica di Myra e nel suo porto, Andriake, situati nel sud-ovest della Turchia, hanno portato alla luce, in questi giorni, un’importante collezione di piatti, piastre e piastrelle in vetro millefiori risalenti al V secolo. Centinaia di frammenti e decine di manufatti quasi completi sono stati rinvenuti nell’area dell’agorà, precisamente nella stanza 42 del complesso doganale. Si tratta di una scoperta senza precedenti per la quantità e la qualità degli esemplari ritrovati, offrendo nuove prospettive sulle tecniche decorative dell’antica Roma e Bisanzio.

Cos’è il millefiori

Il termine “millefiori” è utilizzato, senza traduzione, nel mondo vetrario e archeologico internazionale. È una tecnica vetraria antica e complessa – realizzata quasi a mosaico – che consiste nell’unire e fondere insieme sottili bacchette di vetro di vari colori, creando pattern intricati e multicolori che somigliano a fiori o figure geometriche. Queste bacchette, disposte a mano, vengono poi tagliate e fuse, producendo un effetto decorativo unico e variopinto. Il processo, che aggiunge un elemento di casualità alla composizione, garantisce che ogni pezzo sia diverso dall’altro. In alcuni casi queste piastre potrebbero essere state usate come vetri da inserire nelle costruzioni per ottenere una luce colorata.

Il contesto del ritrovamento

Gli archeologi ritengono che le piastre in vetro millefiori ritrovati nel porto di Andriake avessero una funzione decorativa. Questi frammenti, insieme a elementi di mosaico in opus sectile, con figure di santi, uccelli e cammelli, suggeriscono che la stanza in cui sono stati scoperti avesse una funzione amministrativa e che fosse decorata con tecniche artistiche di altissimo livello. “La scoperta dei piatti di vetro millefiori è straordinaria”, spiegano gli archeologi, in quanto testimonia che anche nei centri più piccoli, come Andriake, si utilizzavano tecniche sofisticate di decorazione muraria.

Una tecnica antica, ma rara in Turchia

Sebbene il millefiori fosse una tecnica ampiamente utilizzata nell’Impero Romano fin dal I secolo d.C., ritrovamenti di questo tipo in Turchia sono estremamente rari. Fino a oggi, infatti, erano stati segnalati solo pochi esemplari, ma non vi era mai stata una collezione così ampia e ben conservata come quella scoperta ad Andriake. La datazione dei reperti, confermata dal ritrovamento di monete e ceramiche coeve, colloca questi piatti tra il V e il VI secolo d.C., in un periodo in cui Andriake svolgeva un ruolo cruciale nei traffici commerciali della regione.

Importazione o produzione locale?

Uno degli aspetti più interessanti del ritrovamento è la presenza, tra i materiali, di bacchette di vetro che non erano ancora state fuse e lavorate. Questo ha portato gli studiosi a ipotizzare che, oltre a essere importati, gli oggetti in millefiori potessero anche essere fabbricati localmente. La scoperta mette in discussione l’idea che tecniche così raffinate fossero riservate solo ai grandi centri dell’Impero Romano e Bizantino, suggerendo invece una rete di commerci e scambi culturali molto più estesa di quanto si pensasse.

Un’eredità artistica da preservare

La scoperta dei piatti in vetro millefiori ad Andriake non solo amplia le nostre conoscenze sull’arte vetraria antica, ma sottolinea anche l’importanza di preservare questi tesori. “Il vetro millefiori ritrovato qui è una testimonianza straordinaria dell’ingegnosità e dell’abilità degli artigiani antichi”, sottolineano i conservatori. Con centinaia di frammenti ancora da ricomporre, i lavori di restauro sono solo all’inizio, ma già ora la scoperta getta nuova luce sulle tecniche decorative utilizzate nei centri portuali romani e bizantini del Mediterraneo orientale.

In conclusione, il ritrovamento di Andriake rappresenta una pietra miliare nello studio del vetro antico e delle sue applicazioni artistiche, confermando il porto come un importante crocevia di cultura e commercio.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa