Modigliani da bere. Commerci, studi, smerci, liquori, film e polemiche artistiche al mercato dell'Est

Modigliani era assolutamente ebreo e che sia stato e continui ad essere una sorta di predestinato agnello sacrificale buono per ogni occasione pochi dubbi. Metaforicamente e non solo venduto e comprato in una sorta di irreale grand bazar iniziato durante il suo funerale e che ancora oggi si perpetua per la gioia di grandi, piccini, furbi di tre cotte e coglioni per cui non esiste medicina. “…Artisticamente egli aveva ormai trovata la sua via; messa da parte la scultura, che gli era stata molto utile, si era rimesso a dipingere, e a Montparnasse, dove la Rotonde diveniva sempre più il caffè degli artisti, aveva anche degli imitatori.” scriveva Gino Severini. Imitatori che iniziarono a creare grossi problemi allo studio dell'autore

Modigliani… alla fiera dell’est (parte prima)
di Roberto Manescalchi

“…Alla fiera dell’est, per due soldi, un topolino mio padre comprò
E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio
Che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco
Che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto
Che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò”
Angelo Branduardi

In ebraico era un brano ispirato alla narrazione della Pasqua e racconta di un capretto che ricorda l’agnello con il cui sangue gli israeliti marchiarono le loro porte per salvare i loro primogeniti dallo sterminio. Il brano, infatti, sembra essere liberamente ispirato al canto pasquale ebraico del Chad Gadya. Un testo che viene recitato al termine della Haggadah shel Pesach (Narrazione della Pasqua) durante la cena pasquale.
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: “…Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto”. (Es 12,1-17.29-34)

Modigliani (Fot.1) era assolutamente ebreo e che sia stato e continui ad essere una sorta di predestinato agnello sacrificale buono per ogni occasione pochi dubbi. Metaforicamente e non solo venduto e comprato in una sorta di irreale grand bazar iniziato durante il suo funerale e che ancora oggi si perpetua per la gioia di grandi, piccini, furbi di tre cotte e coglioni per cui non esiste medicina. “…Artisticamente egli aveva ormai trovata la sua via; messa da parte la scultura, che gli era stata molto utile, si era rimesso a dipingere, e a Montparnasse, dove la Rotonde diveniva sempre più il caffè degli artisti, aveva anche degli imitatori.” Gino Severini (Vita di un pittore, Garzanti, Milano, 1946). Secondo Severini, già nel 1916, Modigliani aveva degli imitatori e gli imitatori producono, inevitabilmente, opere destinate a generare confusione… o no?
La leggenda, che troviamo perpetuata in ogni dove, vuole che già al suo funerale il 26 gennaio del 1920, i mercanti – nel tempio e fuori del tempio -iniziassero, senza indugio alcuno, le loro sconce pratiche. Léopold Zborowski (Fot.2),

Fot.2

bisognoso in più periodi della sua esistenza, che commerciò opere di Modigliani a partire dal 1916, fece terminare numerose opere incompiute e forse anche qualche imitazione dall’altrettanto bisognoso Moise Kisling (Fot.3)
Fot.3

e qui, indubitabilmente cominciano i primi seri problemi di attribuzione di opere non autografe. Continueremo certamente questa disamina, ma, stante che questo è l’anno del centenario della morte del più grande artista italiano del Novecento, ci preme fotografare l’attuale situazione di studi, iniziative, mercature ed intraprese.
Assente dal “mercato”, l’istituzione che non ha promosso una commissione nazionale di studio e o per le celebrazioni in occasione del centenario della morte di Dedo (così lo chiamano confidenzialmente a Livorno anche quelli che non avrebbero alcun motivo per poterlo fare).
Istituto Amedeo Modigliani (associazione no profit) :
Nel 2017 l’Istituto ha inaugurato la propria sede istituzionale – Casa Modigliani – a Spoleto all’interno del prestigioso palazzo Bernardino Montani (piazza Fontana, 3), avviando così il comitato organizzatore per le celebrazioni del centenario della morte di Amedeo Modigliani.
Ho testualmente citato dal loro sito online (pagina che ho provveduto a salvare):
https://istitutoamedeomodigliani.it/noi/
Noi siamo ignoranti, ma, per ora, non ci risulta che Modigliani abbia mai avuto un qualche legame con Spoleto!
“Erano stati esposti a Palazzo Bonocore per una mostra su Modigliani inaugurata nel novembre scorso. “Donna col capello” e “Hannelore” (Fot.4),

due volti di donna, erano in realtà, secondo i carabinieri, due dipinti falsi. I militari del comando Tutela patrimonio culturale che hanno sequestrato i due dipinti attribuiti al maestro Amedeo Modigliani lo scorso 31 marzo, al termine della mostra a Palermo”.
palermo.repubblica.it/cronaca/2019/04/18/news/palermo_i_quadri_di_modigliani_erano_falsi_sequestro_a_palazzo_bonocore-224361952/
A seguito del sequestro dei dipinti esposti a Palermo pare che ci siano state perquisizioni a Spoleto:
“… Falsi di Modigliani, inchiesta a Spoleto. Nell’ambito delle perquisizioni sono state sequestrati anche 27 beni d’arte di pregio che gli inquirenti considerano verosimilmente contraffatti, alcuni trovati nell’automobile di D’Atanasio (Storico dell’Arte). I carabinieri hanno anche visitato la sede di piazza Fontana dell’Istituto Modigliani di Spoleto, oltreché le abitazioni dei due indagati (Luciano Renzi presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani di Spoleto e dello spoletino Alberto D’Atanasio curatore della mostra), e al termine delle operazioni sono scattati i sigilli su tre opere grafiche di Modigliani e ventiquattro dipinti di Picasso, Dalì e Guttuso. Sequestrata anche documentazione relativa alla mostra di Palermo e materiale informatico…”
www.umbria24.it/cronaca/sequestrati-due-falsi-modigliani-mostra-palermo-perquisizioni-spoleto-due-indagati
Articolo del 18 aprile 2019 a firma di Chiara Fabrizi
“Modena, 4 novembre 2019 – Un laboratorio all’interno del quale avrebbe riprodotto, e dunque falsificato, dipinti e disegni attributi a grandissimi maestri dell’arte. Nello specifico, nove dipinti e tredici disegni attribuiti ad Amedeo Modigliani, tredici dipinti attribuiti a Lucian Freud, due dipinti attribuiti ad Antonio Bueno e un’ultima opera falsamente ricondotta a Maurice Utrillo. È questo che il reparto operativo dei carabinieri Tutela Patrimonio culturale hanno trovato in un laboratorio di un pensionato modenese abile pittore, 69 anni. I quadri sequestrati erano – si è appreso dagli investigatori – tra il laboratorio e l’abitazione.
A portare lì i militari dell’Arma sono state le indagini coordinate dalla procura di Spoleto che sta lavorando in merito ad una attività illecita di certificazione ed attribuzione di beni d’arte a vari artisti, fra i quali appunto Modigliani, che sarebbe stata realizzata, dietro pagamento di un compenso, dal ‘concept board’ dell’Istituto Amedeo Modigliani, appunto di Spoleto. Secondo le indagini, difatti, tutte le certificazioni sono state sottoscritte dal presidente dell’Istituto…”
www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/falsi-dipinti-modigliani-indagato-pittore-1.4869000
Articolo del 4 novembre 2019
Naturalmente il “mercato” è e continua ad essere frequentato da onestissimi cittadini fino a sentenza, nel caso di eventuale rinvio a giudizio, passata in giudicato. Perché ci siamo soffermati estrapolando dalla cronaca? Semplice, stiamo trattando di mercato e giusto poche ore fa abbiamo appreso della produzione di un prezioso quantitativo di bottiglie di Assenzio in nome di Amedeo Modigliani. Artefice dell’ordine alla multinazionale Pernod pare sia il Presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani che sembra soddisfatto delle bottiglie – idea e contenuto – (Fot.5).

www.estrepublicain.fr/culture-loisirs/2020/01/27/absinthe-une-serie-limitee-en-hommage-a-modigliani?fbclid=IwAR2auDZtvUNZdb7gj827LeJoMenvEzmKLDQcEgUM3saRHRj3IhQCB7rYjMA
Oscar Wilde, a proposito della ‘fata verde’ scriveva: “Un bicchiere d’assenzio, non c’è niente di più poetico al mondo. Che differenza c’è tra un bicchiere di assenzio e un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose strane e meravigliose”.
Émile Zola ne descrisse, invece, gli effetti devastanti sulle classi sociali più umili e la piaga sociale che ne derivava: “Finisce sempre con uomini ubriachi e ragazze incinte”. A noi sovviene d’istinto Modigliani e la giovane, incinta, Simone Thiroux (studentessa di medicina di origine franco-canadese con cui il pittore intrecciò una relazione). Gérald Thiroux-Villette fu figlio non riconosciuto di Modigliani o di Jean Alexandre o, piuttosto di una o più bottiglie di ‘fata verde’ in promiscuità? Fatto sta che Émile sembra aver ragione sugli effetti dell’assenzio.
Oggi alcune ditte come la Pernod hanno ripreso a produrre assenzio, limitando con mezzi moderni la concentrazione di tujone, l’alcaloide contenuto nel liquore e responsabile delle allucinazioni e dell’assuefazione… insomma non è quello che si consumava nella Parigi di Dedo.
Non possiamo poi tacere di un precedente legato al tabacco: il toscano Modigliani (Fot.6).

Il sigaro è in vendita dal 2010 e pare che sia stato prodotto in occasione del trasferimento da Parigi al Palazzo Taverna a Roma degli Archivi Legali Amedeo Modigliani, ma ignoriamo chi fu il deus ex machina dell’operazione. Dopo Tabacco e Bacco ci aspettiamo Venere con Modigliani in veste di tenutaria di una casa di tolleranza, magari nel paese dei tulipani stante che da noi i casini sono malauguratamente chiusi.
Istitut Restellini
L’Istituto fa capo allo storico dell’Arte Marc Restellini. “Egli è l’ideatore di un progetto unico dedicato all’opera di Amedeo Modigliani: un Catalogo Ragionato, realizzato sia grazie a tecnologie innovative, sia grazie a un approccio scientifico originale” Il catalogo ragionato, promesso da tempo, non è ancora pubblicato per cui non possiamo verificare né le tecnologie innovative né l’approccio scientifico originale. Il soprastante virgolettato proviene da una pagina del suo sito internet personale ed è quindi da considerarsi, per lo meno per quel che riguarda il catalogo ancora in fieri… se dicente. Di Restellini, nell’anno del centenario, dobbiamo attestare una notevole operosità. Curatore della mostra di Livorno: Modigliani e l’avventura di Montparnasse (Fot.7). Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre (Museo della Città di Livorno dal 7 novembre 2019 al 16 febbraio 2020).

Della mostra abbiamo già detto in abbondanza:
https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/modigliani-a-livorno-e-lavventura-di-montparnasse-capire-la-mostra-conoscere-i-retroscena/
Oggi rileviamo anche che la corte dei Conti, a seguito dell’esposto del Consigliere Comunale di Livorno Andrea Romiti, ha poi aperto un fascicolo sulla mostra. La procura regionale della Corte dei Conti per la Toscana, diretta da Acheropita Rosaria Mondera, ha confermato l’apertura dell’inchiesta e disposto la delega delle indagine alla Guardia di Finanza di Livorno.
www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/07/livorno-la-corte-dei-conti-indaga-su-una-mostra-dedicata-a-modigliani-12-milioni-di-euro-versati-a-dubai/5699624/
Ombre giudiziarie che non sembrano aver turbato troppo lo studioso che intanto pare aver firmato la consulenza scientifica per l’ultimo film su Modigliani (Fot.8). Ovviamente esprimeremo il giudizio non appena lo avremo visto. Certo il maledetto anteposto a Modigliani non ci piace, ma così è, forse, per motivi pubblicitari e di cassetta.

Questo l’annuncio dello studioso in una delle sue pagine social:
“I had the pleasure to participate, as scientific adviser, in the shooting of the upcoming film “Maledetto Modigliani” and today we can finally share with you the official trailer for its international theatrical release.”
www.ilmessaggero.it/spettacoli/cinema/maledetto_modigliani_film-5007030.html
Infaticabil, Restellini sarà anche il curatore della mostra: Modigliani – Picasso. The Primitivist Revolution (Fot.9)

la cui apertura sembra essere prevista all’Albertina di Vienna nel settembre del 2020. Speriamo che sotto il vigile occhio dei curatori del celebre museo venga impedita l’esposizione, accanto ai capolavori di Modigliani, delle tele di Isaac Antcher che di Restellini fu nonno, ma che con Modigliani ha certamente poco a che vedere. L’orripilante (è un nostro personalissimo giudizio) accostamento c’è già stato a Livorno e (sempre secondo noi) basta e avanza. Ma anche sulla prossima mostra di Vienna il giudizio è ovviamente sospeso.
www.albertina.at/en/exhibitions/modigliani-picasso/
Perché trattare di Restellini quando, tutto sommato, non possiamo ancora dare un giudizio definitivo sull’operato dello studioso nell’anno del centenario di Modigliani? Il motivo ci viene ancora una volta dalla recente cronaca. Sembra infatti che insanabili controversie siano nate tra lo studioso ed il suo istituto ed il Wildenstein Plattner Institute. Non sappiamo quindi come finirà la storia della pubblicazione del tanto atteso e celebrato catalogo che potrebbe anche non vedere mai la luce.
hwww.theartnewspaper.com/news/wildenstein-plattner-institute-fights-back-at-marc-restellini-over-modigliani-catalogue-raisonne-with-damning-counterclaim
Piccoli problemi sicuramente per lo studioso che si aggiungono, tuttavia a quelli già in essere con la Corte dei Conti per la mostra livornese ed a quelli legati alla chiusura della sua Pinacoteque de Paris a Parigi e poi, dopo pochi mesi, della collegata a Singapore
www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2016/2/125675.html
Closure of Singapore Pinacotheque de Paris surprises art lovers
Lea Wee
News that private art museum Singapore Pinacotheque de Paris at Fort Canning will close from tomorrow drew a sma…
Naturalmente il “mercato” è e continua ad essere frequentato da onestissimi studiosi fino a sentenza, nel caso di eventuale rinvio a giudizio, passata in giudicato e questo malgrado la cronaca corrente ed i giornali che la riportano.
Nella prossima puntata tratteremo di Carlo Pepi e delle sue denunce, della più imponente inchiesta su presunti falsi Modigliani, di Christian Parisot della sua assoluzione romana, delle recenti vicende degli Archivi Legali e di molto altro ancora. Così che il quadro degli studi e delle iniziative in essere che riguardano Modigliani, nell’anno del centenario della sua morte abbia una parvenza di compiutezza.
In coda, ma non ultima… l’iniziativa più interessante da segnalare, in margine a questa prima parte, ci pare quella di Libera Capezzone Dello Squidi (Fot.10)

del gruppo Guide alla Ventana che ha ideato e promuove l’ “Amedeo Modigliani mon amour” Il tour a piedi più romantico di Livorno. Con uno speciale sistema GPS, seguendo la guida, i partecipanti possono visionare altresì foto d’epoca, articoli di giornale e opere. Abbiamo visto solo la pubblicità, ma conosciamo la professionalità e bravura della guida e ci andremo senz’altro prima del prossimo cacciucco da Fulvio (Testina) al Sottomarino.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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