di Redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz
16 gennaio 2024 – Nel terreno dell’antica città romana di Marcianopolis a Devnya, nella Bulgaria nord-orientale, gli archeologi hanno compiuto recentemente un viaggio nel tempo, portando alla luce mosaici pavimentali con disegni paleocristiani e quasi 800 manufatti che narrano la storia sepolta di questa antica città. I risultati degli scavi del 2023, annunciati di recente, hanno rivelato una ricca gamma di reperti, tra cui un edificio mosaicato, ceramiche preziose e monete d’oro.
La città romana di Marcianopolis, oggi conosciuta come Devnya, ebbe origine come insediamento tracio, ma successivamente fu influenzata dai coloni ellenizzati provenienti dall’Asia Minore e fu rinominata Partenopoli. Fondata intorno al 106 d.C. grazie alle campagne di Traiano in Dacia settentrionale, Marcianopolis divenne un importante crocevia strategico tra Odessos (l’odierna Varna), Durostorum e Nicopolis ad Istrum. La Marcianopoli romana fu fondata dallo stesso imperatore Traiano, in onore della sorella Ulpia Marciana, dalla quale l’urbs prese il nome.
Le riforme amministrative di Diocleziano nel III secolo d.C. segnarono un periodo di prosperità per Marcianopolis, che diventò la capitale amministrativa della Mesia Secunda. Il suo apice si ebbe durante la metà del IV secolo d.C., quando l’imperatore Valente utilizzò la città come quartier generale invernale durante le campagne contro le incursioni visigote nella regione, stabilendo, in essa, temporaneamente, la capitale dell’Impero d’Oriente.
La più recente stagione di scavi ha rivelato un edificio contenente mosaici pavimentali con disegni paleocristiani, datati alla prima metà del IV secolo d.C. Gli archeologi sono ancora incerti se l’edificio fosse di carattere pubblico o appartenente a un cittadino romano di rango elevato.
La scoperta non si ferma ai mosaici, poiché migliaia di monete di bronzo, lampade di argilla e vasi d’argilla sono emersi durante gli scavi. La datazione dei reperti suggerisce un’ampia gamma di periodi storici, dal II secolo d.C. al VI secolo d.C.
Nel corso della precedente stagione archeologica, i ricercatori hanno restaurato vasi di bronzo provenienti da una tomba risalente alla fine del II – inizio del III secolo. Questi vasi, utilizzati in rituali e associati alla personalità del defunto, includono un recipiente per offerte liquide a una divinità e una brocca da vino. Questi indizi conducono gli studiosi a ipotizzare che la tomba potrebbe appartenere a un cittadino romano con ruoli specifici come soldato, cuoco o addirittura prete.
La ceramica scoperta nei pressi di una basilica durante gli scavi del 2023 è stata restaurata, tra cui un vaso da mortaio per liquidi e uno squisito vaso per liquidi a forma di cratere, entrambi collocati in una struttura con pavimenti a mosaico. Monete dell’epoca dell’imperatore Teodosio II sono state rinvenute sparse sul pavimento, risalenti al periodo della conquista e distruzione di Marcianopolis da parte degli Unni di Attila nel 447 d.C.
In definitiva, gli archeologi hanno gettato nuova luce su Marcianopolis, rivelando le tracce di una storia ricca e variegata che attraversa secoli di cambiamenti e vicissitudini, dalla sua fondazione fino alla sua drammatica fine sotto l’assedio degli Unni. Questi tesori del passato, emergendo dalla polvere del tempo, continuano a raccontare la storia di una città che fu, una volta, al centro di un impero.