Dal 16 al 18 giugno tornano le Giornate Europee dell’Archeologia. Il Fai apre le porte ai beni archeologici. Ecco dove

L'appuntamento con le Giornate dell'Archeologia - gestite da Inrap - è fissato per questo week end , da venerdì 16 a domenica 18 giugno. Il Fai - Fondo per l'ambiente Italiano - apre le porte dei suoi beni archelogici. Dalle visite speciali ai laboratori a cura di esperti e guide di eccezione, sono tante le iniziative volte a far conoscere e dare valore al patrimonio archeologico del nostro Paese. 
Leggi tutto Dal 16 al 18 giugno tornano le Giornate Europee dell’Archeologia. Il Fai apre le porte ai beni archeologici. Ecco dove

Scavi di un pozzo. Trovati i resti di una “principessina” del Quattrocento con un ricco corredo

La temporalità del contesto è stata stabilita intorno al XV secolo, poiché lo stile ceramico di un vaso, un piatto e una coppia di ciotole è tardo azteco III (1400-1521 d.C.), il più raffinato in termini di manifattura dal regolare e le linee sottili della sua decorazione, supporti innovativi rispetto a pezzi di epoche precedenti e le sue pareti sottili.
Leggi tutto Scavi di un pozzo. Trovati i resti di una “principessina” del Quattrocento con un ricco corredo

Una Falera romana con testa di Medusa trovata ora durante gli scavi in una caserma di 2000 anni fa

Nei tempi più antichi di Roma le falere furono utilizzate come ricompense militari romane per gli ambasciatori esteri, specialmente di origine gallica. Erano utilizzate dagli Etruschi e furono introdotti a Roma dal quinto re, Tarquinio Prisco. Al tempo di Polibio, in età repubblicana, le decorazioni erano concesse al cavaliere che aveva portato le spoglie di un nemico, mentre in età imperiale, alla truppa, ovvero legionari e ausiliari (falerati) che si erano distinti in battaglia. Erano concesse anche collettivamente ad ali e coorti. Sui monumenti romani appaiono di solito nel numero di nove, unità geometricamente uniforme. In dosso ai soldati erano disposte su tre linee, legate con corregge ortogonali a formare un pettorale, indossato poi sulla corazza, in modo da essere agganciate. Le falere potevano essere anche sfoggiate sulle insegne.
Leggi tutto Una Falera romana con testa di Medusa trovata ora durante gli scavi in una caserma di 2000 anni fa

Un singolare utensile emerge dagli scavi di un castello medievale. A cosa serviva? Le ipotesi degli studiosi

Il complesso in cui è stato trovato era costituito dalla torre di avvistamento, da un'armeria e da un muro di contenimento. L'edificio venne prima seriamente danneggiato, poi demolito tra il 1467 e il 1469. Il ritrovamento durante gli scavi
Leggi tutto Un singolare utensile emerge dagli scavi di un castello medievale. A cosa serviva? Le ipotesi degli studiosi

Più di 2000 statuette e gioielli trovati dagli archeologi nel tempio delle donne in cui si pregavano Demetra e Persefone

Qui sono stati rinvenuti anche diversi vasi per sacre libagioni, prevalentemente di epoca romana, provenienti sia dall'interno del tempio, sia dai vari terrapieni all'interno di un edificio che sorgeva lì accanto o dai depositi sacri simili alle favisse romane, cioè buche entro il recinto sacro, nelle quali venivano collocati, dopo anni, gli ex voto, per far spazio ad altri oggetti di devozione che giungevano da altri fedeli.
Leggi tutto Più di 2000 statuette e gioielli trovati dagli archeologi nel tempio delle donne in cui si pregavano Demetra e Persefone

Il quadro di famiglia del XVII secolo tagliato e la madre “dispersa”. L’incredibile storia della tela ritrovata e ricomposta.

Un progetto di ricerca in corso condotto da un ricercatore danese e uno olandese presso The Nivaagaard Collection in Danimarca ha portato all'incredibile scoperta di una donna scomparsa da un ritratto di famiglia, che ha raffigurato la famiglia senza la madre per quasi 200 anni. Il ritratto barocco fu dipinto nel 1626 dal maestro fiammingo Cornelis de Vos. La donna è stata ora riunita con il marito e il figlio nel ritratto della Nivaagaard Collection grazie a una generosa sovvenzione, che consente ai visitatori di contemplare l'intera famiglia insieme.
Leggi tutto Il quadro di famiglia del XVII secolo tagliato e la madre “dispersa”. L’incredibile storia della tela ritrovata e ricomposta.

L’occasione del giorno. Questo dipinto del XVII-XVIII all’asta on line. Offerte ferme a 8 euro

Un interessante dipinto che trae ispirazione del Correggio va in asta in queste ore sul sito internazionale Catawiki. L'opera rappresenta, in chiave simbolica, la carità, in forma di madre che accudisce ed allatta tre bambini. Il dipinto - che vedete in un particolare, nella foto sopra - proviene da una collezione britannica. L'opera, di scuola italiana, è datata a un periodo compreso tra Seicento e Settecento. Le offerte - nel momento in cui scriviamo - sono ferme a 8 euro. Per vedere le altre foto della tela, conoscerne il valore di stima, le dimensioni ecc potete CLICCARE QUI
Leggi tutto L’occasione del giorno. Questo dipinto del XVII-XVIII all’asta on line. Offerte ferme a 8 euro

Scoperta una necropoli antichissima nella caverna calabrese. La vicenda del nano aiutato da tutta la comunità

"Le novità, inattese, - spiega il professor Martini - riguardano le indagini in una piccola cavità adiacente alla grotta del Romito, che è stata utilizzata per molti secoli come luogo di sepoltura a partire dal Neolitico (in questi livelli archeologici sono in atto le indagini di questo mese) sino all'età del Bronzo. Sono stati recuperati i resti di numerosi individui che erano stati collocati in questo piccolo anfratto secondo un rito di sepoltura collettiva. I reperti umani saranno oggetto di studi multidisciplinari secondo le più moderne metodologie, compresi gli studi sul DNA. Lungo la medesima parete rocciosa è stato individuato un altro stanziamento preistorico che sarà oggetto di studio nei prossimi anni"
Leggi tutto Scoperta una necropoli antichissima nella caverna calabrese. La vicenda del nano aiutato da tutta la comunità

La madre di Leonardo era schiava e straniera, del Caucaso. Ecco un documento che lo conferma

Gli studi e le ricostruzioni delle impronte digitali del grande pittore portavano già lontano lontano. La tipologia delle impronte stesse rimandavano ad una possibile origine levantina. Ciò confermava già, sotto il profilo genetico, la teoria per la quale Caterina, la madre del futuro autore della Gioconda, fosse una schiava giunta da Oriente
Leggi tutto La madre di Leonardo era schiava e straniera, del Caucaso. Ecco un documento che lo conferma