Gli scheletri di 76 bambini ai quali fu strappato il cuore trovati durante scavo di un tumulo. Perchè?

Il motivo per cui i Chimu si sarebbero impegnati in sacrifici di bambini in quest'area su una scala così ampia non è chiaro, ha detto l'archeologo Prieto, ma i Chimu hanno anche costruito un sistema di irrigazione artificiale e nuovi campi agricoli nelle vicinanze, e alcuni dei sacrifici potrebbero essere stati compiuti per "santificare "questo sistema agricolo.
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Rinascimento bolognese. Non solo Medioevo. La città crea percorsi alla riscoperta del ‘500

“La mostra Giulio II e Raffaello è occasione preziosa per coinvolgere in primo luogo le istituzioni museali della città ad operare in maniera sistemica per creare, attraverso una narrazione diffusa nella città, un percorso che valorizzi il Rinascimento a Bologna come uno dei più significativi momenti della storia artistica italiana. L'itinerario rinascimentale parte dalla Pinacoteca con l’ospite Raffaello, per svilupparsi attraverso nove tappe che mostrano la ricchezza delle memorie del Rinascimento custodite nelle collezioni museali permanenti e nelle chiese o rappresentate dai palazzi sede dei musei. È un progetto di grande qualità che sicuramente solleciterà la curiosità dei residenti e dei numerosi turisti verso la scoperta della identità storica della nostra città”.
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Machu Picchu e gli Imperi d’oro del Perù. In mostra 3000 anni di civiltà dalle origini agli Inca

Una mostra che attraverso un vero e proprio viaggio nel tempo traghetta il pubblico indietro nei millenni raccontando la storia di una civiltà tanto gloriosa quanto antica e remota, di cui spesso si conosce solo l’ultimo tassello, quello più recente e universalmente reso famoso dal ritrovamento dei resti della grande città sacra di Machu Picchu.
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Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti a Palazzo Mazzetti di Asti

All’interno di un percorso che racconta l’impiego del vetro nell’arte attraverso i secoli, la collezione testimonia l’intreccio tra vita e sentimento estetico dell’ingegnere Pino Clinanti (1914 - 2007) ed è resa straordinaria grazie alla presenza di un importante e antico nucleo di contenitori in vetro lattimo (un vetro “mimetico” di colore bianco opaco come il latte, risalente al 1450 circa e utilizzato come imitazione della porcellana cinese giunta a Venezia), materiale di cui Clinanti fu grande studioso
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Raoul Dufy. Il pittore della gioia. Una grande mostra a Palazzo Cipolla di Roma

Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (1937 – 1938) - uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie parisienne de distribution d'électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità al World's World del 1937 -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce.
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La ragazza con il flauto non è di Vermeer? Brivido degli studiosi dopo indagini di laboratorio

Invece “di usare pigmenti macinati grossolanamente negli strati inferiori e pigmenti macinati finemente per gli strati finali (come ha fatto Vermeer), chi ha dipinto ‘Ragazza con flauto’ ha fatto il contrario, conferendo alla superficie una qualità granulosa”, conclude l’analisi degli esperti. Ma forse, tutto ciò non basta
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Pisanello, il tumulto del mondo. Una mostra e un nuovo allestimento a Palazzo Ducale di Mantova

Circa 30 opere tra cui prestiti internazionali quali i capolavori del Pisanello la Madonna col Bambino e i santi Antonio e Giorgio della National Gallery di Londra, per la prima volta in Italia dalla sua “partenza” nel 1862, e i disegni del Museo del Louvre di Parigi; ma anche l’Adorazione dei magi di Stefano da Verona dalla Pinacoteca di Brera di Milano e, non da ultimo, la preziosa Madonna della Quaglia, una tavola giovanile di Pisanello, considerata tra le opere simbolo del Museo di Castelvecchio di Verona, disponibile anche in virtù di un accordo di valorizzazione in essere tra i due Musei sui rapporti artistici tra Verona e Mantova
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Salvifica. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita. Un pittore del ‘600 e un artista di oggi

La mostra a Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato permetterà di cogliere due artisti lontani nel tempo, Giovan Battista Salvi (Sassoferrato 1609-Roma 1685) e Nicola Samorì (Forlì, 1977), in un dialogo stringente, inedito e folgorante
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