Gigantesche mani usciranno dal lago d’Iseo. Dopo Christo, in arrivo Quinn

IL VIDEO - Dopo la splendida passerella galleggiante realizzata sul Sebino dal compianto Christo - una delle opere più vaste e significative della modernità - la palla starebbe per passare nella mani di Lorenzo Quinn (1966),scultore italiano. Quinn è nato a Roma ed è il figlio dell’attore messicano americano Anthony Quinn e della designer di moda Jolanda Addolori. E’ cresciuto tra gli Stati Uniti e l’Italia e vive a Barcellona
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Come usare i pastelli (a olio e non) con grande efficacia. Analisi, esempi, tutorial e consigli

Su superfici non eccessivamente ampie, si rivelano duttili, malleabili, comodi, specie per chi non ha un atelier o ha necessità di minimi ingombri, di pulizia e di rapida rimozione dei materiali. Il legante dei pastelli, pur in minima parte, è oleoso. Sicché l'effetto finale del prodotto è simile a un dipinto ad olio pur con con una sorta di patina di velluto, che ricorda, anche se vagamente, l'encausto.
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Pompei: autopsia sui calchi dei cadaveri. La causa della morte non furono cenere e lapilli, ma…

I risultati delle scansioni sono interessanti anche perchè consentono di capire meglio acuni particolari della vita pompeiana. Gli abitanti, in genere, avevano denti molto sani e probabimente non soltanto i giovani; ciò doveva essere possibile grazie a una dieta ricca di frutta e verdura. Con queste tecniche di imaging, i ricercatori sono stati in grado di determinare con maggiore precisione l'età, il sesso, le malattie e anche la classe sociale delle vittime.
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Tutti i segreti tecnici di Canaletto e del nipote Bellotto

Canaletto iniziò con una fase tenebra, Ma i collezionisti lo apprezzarono proprio per il sole che farà trasparire dalle sue pitture, già dalla metà degli anni Venti. Dopo i primi due o tre anni caratterizzati dall’uso di un colore sottilissimo, la sua pittura si fa più impetuosa. Il cielo comincia ad essere azzurro, a coprire il bolo rosso. Si nota, anche a livello di dimensioni, una riduzione delle superfici pittoriche. La scelta di supporti ampi lascia il passo ad opere di dimensioni minori. Maurizio Bernardelli Curuz incontra Anna Bozena Kowalczyk,
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Cosa significa “pittori bamboccianti” e chi era il Bamboccio. Il video delle opere

Durante il suo soggiorno a Roma, Van Laer è diventato anche una delle guide di Schildersbent o "banda di gilda" fondata nel 1623 dagli artisti olandesi, con sede nella città italiana, per proteggere i loro interessi. Intorno 1637 l'artista ha lasciato Roma per tornare nel Paese di origine, ma si ritiene che abbia compiuto un secondo viaggio nella città dei Papi, nel 1642, poco prima della morte. Soltanto una trentina di opere possono essere attribuite in modo sicuro a Pieter van Laer. Tra le caratteristiche della sua arte deve essere menzionata la pennellata a impasto materico, il naturalismo vivace e il gusto per il chiaroscuro drammatico. L'importanza del lavoro di Van Laeer dei bamboccianti era enorme. I suoi dipinti godevano di grande favore non solo sul mercato ordinario dell'arte, dove raggiungevano prezzi considerevoli, ma anche tra la nobiltà e l'alto clero. a bamboccio 2
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Le acconciature nei quadri del Cinquecento

Gran parte della ritrattistica cinquecentesca dedicata alla bellezza muliebre conferma il ruolo importante della testa, dimora delle qualità intellettuali ed elemento chiave dell’apparire, nella rappresentazione della persona. Il suo privilegio era di poter rimanere scoperta e libera, rispetto al resto del corpo soffocato dalle vesti e completamente rinchiuso in una struttura artificiale
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Adele Lo Feudo, confessione ai tempi del Covid. Così l'artista racconta con quadri e diario cos'ha vissuto

Nella Rocca di Perugia, l'artista umbra ha esposto trenta opere. Un viaggio nei giorni della terapia intensiva, vissuta da paziente, durante la prima e terribile ondata dell'epidemia. Il mutamento dell'orizzonte percettivo e l'umanità dei medici e degli infermieri che si rivela, sotto tute e scafandri, attraverso lo scintillio e il linguaggio degli sguardi. Il corpo sottratto e il corpo salvato, lo spirito convergente verso la meta di condivisione con altri spiriti
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Sotto la cenere del Vesuvio mobili, culle, larari, letti integri. Mai visti. Eccoli nel filmato

Presto saranno portati alla luce - ora sono nei depositi - gli autentici mobili di Ercolano, che restarono per secoli sotto la cenere dell'eruzione del Vesuvio che, nel 79 dopo Cristo, colpì anche Pompei. Imbruniti dal colore, in parte carbonizzati, ma integri,  gli arredi delle case restano quasi intatti, con tanti altri oggetti, tra i quali una culla, un letto, piccoli tavoli, armadi di ogni dimensione e foggia e larari, statuine e resti di cibo (fichi e pane). Il patrimonio, al momento accatastato nelle sale di deposito (climatizzate) sarà esposto nel nuovo museo di Ercolano al quale sta lavorando l'architetto Renzo Piano su commissione della Fondazione americana di David Packard.  Li vediamo, in anteprima, nel video.
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