Picasso, storia disperata. La donna del mio amico. Suicidio e nascita periodo blu

Fu a causa dell'amicizia stretta con il giovane compagno di avventure - entrambi erano diciannovenni -  o l'ossessivo tornare sui particolari di quella fine tragica, che l'avrebbe portato in pieno "periodo blu", nascondeva anche un senso di colpa nella vicenda? Pablo era tormentato dalla morte dalla quale era stato sfiorato? Pensava di non aver fatto abbastanza per quell'amico fragile e sensibile? O nell'esuberanza sessuale che lo caratterizzava e che ardeva, allora, potenziata dal fuoco dei vent'anni, aveva, senza averlo voluto, frantumato i tabù posti alla base dell'amicizia?
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Divano, sofà, ottomana o canapé. Sono cose diverse? Cosa significano i loro nomi?

Una curiosità linguistica. Gli italiani preferiscono chiamare divano il mobile dotato di più sedute. Nell'Ottocento e nel primo Novecento era diffuso, da noi, anche il nome ottomana, che si riferiva ai grandi spazi di seduta con cuscini presenti nei palazzi medio-orientali - ottomani, quindi turchi -  e negli harem. Gli inglesi hanno la preferenza per il termine sofà o, in una terminologia più casalinga, couch. Anche se nel dizionario inglese appare, il sostantivo divan viene utilizzato raramente. Anche per i francesi esso è un sofà - il termine più utilizzato, presente prima nel lessico francese e adottato dagli inglesi - o un canapé. Sofà deriva da suffa, che in arabo significa cuscino. Ciò significa che il modello originario a cui l'Europa si ispirò per realizzare divani furono le sedute con tanti cuscini e materassi della tradizione araba. Divano deriva invece dal turco divan - consiglio di stato - e dal persiano dīwān, che significava sia ufficio che sedile. Canapé è un sostantivo francese entrato nel dizionario transalpino dal Seicento e deriverebbe dal latino volgare canapeum, corruzione del termine classico conopeum, a sua volta derivante dal greco kōnōpeîon ‘zanzariera’. Ma è probabile che nel  XVII secolo, sviluppando il concetto antico di letto con zanzariera,  ci si riferisse contemporaneamente alla stoffa di canapa.
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Van Gogh? "Si tagliò l'intero orecchio e cercò di regalarlo alla cameriera di un bordello"

Trovato il documento medico redatto dopo la medicazione e scoperta l'identità della ragazza che era oggetto del macabro dono. Era la giovane cameriera di un bordello. Van Gogh voleva dimostrare a lei un'eroica capacità di resistere alla sofferenza e si consegnava alla donna, attraverso un gesto inquietante: porgerle una parte sanguinante di sé
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Le reliquie corporee di Canova, il corpo tagliato in tre parti. Mano e cuore a Venezia

Il cadavere dell’artista, dopo la contesa tra Possagno e Venezia, venne diviso in tre parti: il corpo al paese natale, il cuore alla chiesa dei Frari e la mano all’Accademia. Una dissezione idolatrica che vide applicato al mondo dell’arte il principio dell’antico culto dei santi
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Tanti auguri, mamma. Tenere scene d’amore materno nella pittura

La libertà di "sentire" e di manifestare pubblicamente l'affetto, la libertà d'amare senza etichetta e senza temere d'offendere, con questo amore, il trasporto divino, si impose tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento. Fu anche questa una grande rivoluzione, interpretata con dolcezza e intensa introspezione dai pittori, che, un tempo, avevano quasi esclusivamente rappresentato l'amore tra Maria e il Bambino.
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Arcani ebraici in pittura. Scritte misteriose di ascesi o condanna

Da Mantegna a Rembrandt, passando per i segreti della Cabala. Quando l'Occidente accolse in libri e dipinti la lingua dei Profeti per rappresentare la voce di Dio e i misteri del Cosmo.Nel Rinascimento gli antichi caratteri ebbero un grande successo. Il caso di Isabella d'Este e del suo pittore di corte. La presenza di elementi alfabetici ebraici è fitta nelle illustrazioni di libri ermetici o alchemici, anche perchè si riteneva che Mosè fosse il fondatore della scienza alchemica. L'origine della cabala è attestata dagli stessi autori cristiani delle origini, come Paolo, Origene e Ilario. Si dice infatti che, dopo aver conferito la Legge, che fu trascritta nel Pentateuco. Dio abbia svelato a Mosé tutti i misteri in essa racchiusa, raccomandandogli di non metterli per iscritto, bensì di rivelarli a voce ai propri successori, affinché costoro, a loro volta, facessero lo stesso
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Il funerale nell’arte – Manet dipinge le esequie di Baudelaire

Questo capolavoro di Manet rimase così, in stato d'abbozzo, dotato di una forza malinconica struggente. L'artista volle rappresentare il funerale del poeta Charles Baudelaire, che venne celebrato il 2 settembre 1867. Edouard Manet, a differenza di altri amici che dovevano ancora tornare dalla villeggiatura o che erano rimasti a casa per un temporale estivo minaccioso, fu uno tra i pochi intimi del poeta ad essere presenti alla cerimonia
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El Greco, quotazioni gratis. Le opere e i risultati d’asta. Un viaggio appassionante

Un viaggio, quello dell'artista, che prende il via dalle coste cretesi e che, passando attraverso i principali centri del rinascimento italiano, si conclude nella città di Toledo, in Spagna. Tutto ha inizio nel 1541, anno in cui il pittore nasce a Creta, una terra divisa a metà tra la tradizione figurativa postbizantina e la maniera latina, diffusa nell’isola dai veneziani, che detenevano allora il controllo del territorio
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I tre colori della semplicità. La composizione di Gualtiero Marchesi

Le penne bianche, gli asparagi verdi e il tartufo nero: tre elementi semplicemente saltati in una noce di burro, lasciando loro la possibilità di esprimere il proprio valore intrinseco. Pur restando separati, gli elementi stanno benissimo insieme, dimostrando come la libertà non presupponga solitudine né isolamento. La semplicità concilia autonomia e compagnia, palesandosi per quel che è.
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