Sai come e perchè i grandi pittori hanno ingannato lo spettatore?

Hockney risponde alle domande di Stile: “Nella camera ottica non solo era possibile ricalcare le linee dei volti o degli oggetti, ma si poteva tranquillamente dipingere”. Ecco le prove a carico di un’utilizzazione diffusa delle lenti e degli specchi in pittura tra XV e XIX secolo. E Caravaggio?
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Sai la storia della statua di Guidarello? E i 5 milioni di pensieri erotici femminili?

Celebrata da grandi scrittori, fra cui D’Annunzio, al centro di una leggenda che le attribuisce speciali poteri propiziatori, la statua funebre di Guidarello Guidarelli è oggetto di una venerazione affatto scalfita da dubbi attributivi. Nel passato,secondo le testimonianze orali, che sono state tramandate a Ravenna, alcune donne facoltose ottenevano, pagando il guardiano, la possibilità di essere chiuse all'interno della stanza, da sole, potendo godere così, come amanti, la bellezza del condottiero.
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Gioconda – La geometria alla base dell'olimpica serenità della figura. Il filmato

Dalle norme di Vitruvio a una ricerca personale delle strutture sottese ai dipinti. Il fine di Leonardo era quello, sulla traccia degli antichi, di creare un'impaginazione e una posa dei suoi personaggi che fossero perfettamente armoniose. Solo attraverso l'uso di sottese figure geometriche, che egli aveva evidentemente intrioiettato in anni di esercizio, era possibile raggiungere il principio di una statuarietà divina
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Di che Diva sei? A che star assomigli di più o chi vorresti per moglie o amante? Fai auto-analisi. Un video con splendida musica

Quanto hanno contribuito, questi volti e questi corpi, a costruire l'immagine femminile del Novecento, l'indirizzo a cui tendere? Le star del cinema hanno scolpito una infinita variante di tipologie femminili alle quali l'immaginario popolare ha attinto. Nuove divinità, dive, appunto. E tu di che Diva sei? A chi assomigli di più? A chi ti senti più vicina? E se sei un uomo: quale donna di queste avresti voluto come compagna? Cosa ti affascina di lei? Un piccolo gioco tra introspezione e analisi dei miti collettivi a dive
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Quando la Gioventù cerca di fermare il Tempo

Uno splendido marmo di Donato Barcaglia. Il Tempo raffigurato con la consueta lunga barba e la falce, con la quale abitualmente recide lo scorrere delle vite, sembra riuscire a svincolarsi dalla stretta, che la donna, preoccupata di non essere più nella giovinezza fulgente - come un fiore con qualche petalo sgualcito - cerca in ogni modo di interporsi al suo moto. Il corpo femmineo appare sbilanciato indietro dallo sforzo, il viso alterato visibilmente dalla fatica, i piedi quasi terrigni puntati al suolo
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Bacco di Michelangelo – Il neo sulla guancia, la truffa, il realismo e i significati filosofici

La lettura dell’opera deve procedere su un duplice piano interpretativo, da una parte il desiderio dello scultore di creare una figura riconducibile all’ambito dell’espressione classica, dall’altro la necessità di dotarla di tutti quegli accorgimenti simbolico-accidentali necessari a renderla innovativa. Coniugare due concezioni artistiche distanti cinque secoli quindi, un compito complesso per chiunque, ma non per Michelangelo
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Gino Severini, la svolta anti-futurista e la necessità di un nuovo ordine

I RIVOLUZIONARI PENTITI - Protagonista del Futurismo, il toscano Gino Severini è l’unico artista europeo a trovare la formula di raccordo con il Cubismo. Poi la svolta e l’approdo a una pittura “classica” fondata sull’armonia e sulla geometria “poetica” della rappresentazione del mondo reale
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"In transito" dai ruderi alla nuova modernità: corpi, gigli, statue e macerie

Mutuando la condizione nomade della nuova frontiera americana, dell'on the road e di terre senza confini nè costellazioni, delle periferie metropolitane, la vita umana urbana è sempre più prigioniera di un convoglio che, come qui accanto, in questa galleria d'arte, la Gare 82 + 395 Arte contemporanea (Brescia), provoca uno spostamento d'aria un sibilo che si perde nel terreno vibrante. Il transito non è tanto, in Aurelio Andrighetto, Tiziano Colombo, Man/eck, Stefania Zorzi (che qui espongono), secondo il topos della letteratura e dell'arte novecentesca, un muoversi da un direzione all'altra - com'era per Ulisse o per Mosé o per gli stessi prigionieri dei relitti che oggi attraversano il Mediterraneo -, ma un viaggio su una metropolitana circolare, un'esperienza oscura, sotterranea, all'interno della quale cercare un senso, anch'esso transitorio. E' dall'Ulisse di Joyce che si trae questo spaesamento nevrotico di una quotidianità senza eroismo. Transitare, sotto il profilo artistico, significa, poi, non ancorarsi a un linguaggio ed eliminare ogni canonica distinzione tra pittura, scultura, perfomance, fotografia, cinema poichè è solo nella metamorfosi che è possibile creare un'interferenza tra chi produce l'opera d'arte e chi la osserva. E' simile all'osservazione di due occhi incantevoli, nello scompartimento di un treno che è quasi fermo che viaggia in senso opposto, rispetto al nostro. Due occhi che ti guardano e che tu guardi perchè poi si perderanno per sempre. E' in quell'istante che scatta il senso dell'umano, pur essendo al centro di un divenire perpetuo e di una metamorfosi. L'intelligenza critica di Ettore Marchina, che ha aperto una galleria in una terra di nessuno, su una losanga minuta, compressa tra le linee della ferrovia e la strada ha già prodotto, di per sè, un capolavoro semantico. Quanto le scelte che egli compie, nell'ambito delle mostre. In-transito è una rassegna che pone in dialogo quattro artisti consci e molto maturi nell'elaborazione dei concetti e dei segni, contrassegnati da una ricerca tecnicamente elegantissima che parte dalle macerie o dal ricordo dell'antico, in contrapposizione o metamorfosi, con il presente. a marchina film
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Claudine Doury: Siberia, Siberia!

Claudine Doury è una fotografa, nata a Blois, che vive a Parigi. Ha ricevuto il premio Leica Oskar Barnack nel 1999, il World Press nel 2000 e il Prix Niepce per tutto il suo lavoro nel 2004. La sua prima monografia, Peuples de Sibérie, è stato pubblicato nel 1999. Da allora ha pubblicato Artek, Un été en Crimée (2004), Loulan Beauty (2007) e Sasha (2011). E' rappresentata da La Galerie Particulière a Parigi, Box Galerie di Bruxelles, ed è membro di agenzia VU. a siberia 1
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