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Stile Arte

La velatura nell’arte: cos’è, come si ottiene. Immagini e video

La velatura è una tecnica artistica di finitura del quadro che consiste nel porre uno strato sottilissimo di colore molto diluito sul sottostante dipinto, ormai asciutto, per ottenere effetti di trasparenza, semitrasparenza, per creare l'effetto traslucido o per mutare il colore sottostante. Essa, per quanto si dica praticata già, pur episodicamente, dai pittori egizi e dell'antica Roma, caratterizzò inizialmente la pittura fiamminga e si legò al colore ad olio, che fu utilizzato, nei Paesi Bassi, a partire dal Quattrocento, mentre, in Italia, per i dipinti da cavalletto, si faceva ancora uso di tempera grassa.
I colori a olio, più brillanti rispetto alle tempere e meno pesantemente coprenti, consentivano ai pittori di finire i quadri con le velature

Luigi Busi – ll pittore delle donne eleganti, morto a 47 anni in manicomio

Città di Medicina (Bo). Dal 19 aprile al 14 giugno 2015 mostra dedicata all'arte bolognese tra '800 e '900. Attraverso la bellezza delle opere è possibile immergersi nelle atmosfere di due secoli, grazie al Collegio artistico Venturoli di Bologna: un luogo unico che continua a nutrire l'arte locale. L'istituzione, fondata per volontà dell'Architetto medicinese Angelo Venturoli, iniziò la sua attività nel 1825, ed al suo interno si formarono molti dei migliori artisti felsinei.

Gli indemoniati nella pittura

In buona parte i malati dipinti dai pittori del Cinquecento e del Seicento erano affetti da grande isteria, e questa diagnosi retrospettiva di una malattia nervosa allora misconosciuta e attribuita a cause soprannaturali è una prova nient’affatto trascurabile della perspicacia degli artisti. E durante il Seicento, in virtù dell’amore per gli accesi contrasti che contraddistinguono la forma mentis barocca, l’osservazione diverrà ancor più ravvicinata e inquietante, fino alla rappresentazione di un autentico orrore che sommuove il volto dell’effigiato e che giunge a contagiare sinistramente l’osservatore.

L'arte dei primitivi. Gli psicanalisti: "Serviva a contenere l'angoscia"

La proiezione di porzioni di sogno sulla pietra, ma pure la rappresentazione come creazione di un mondo degli uomini di mezzo, intermedio tra sé e la realtà, un luogo nel quale evocare fantasmi, compensare il distacco dalla madre, lenire la sofferenza della morte, introiettare l’immagine degli animali, fissare i punti di partenza per una conoscenza condivisa. Non esisterebbe un movente unico dietro l’atto di produzione di pittogrammi, ideogrammi e psicogrammi