La performance di Nick&Rain, i nostri corpi nudi santificati dal Crisma

Il corpo che reagisce alla sofferenza, grazie all'amore, grazie alla congiunzione tra pelle e anima, tra la parte carnale e a quella spirituale. Questa la linea semantica che ha percorso la performance realizzata a Edolo, località montana in provincia di Brescia, nell'ambito della manifestazione Contexto, dal duo NICK&RAIN, fondato nel marzo del 2015 da Nicola Fornoni (Brescia, 1990) e Rain D’Annunzio (Lecco, 1970). In un precedente lavoro, Fornoni aveva vinto la negazione della corporeità, attraverso atti d'amore con una giovane collega. Ora una nuova collaborazione parte da un tema medesimo per arrivare, non soltanto alla condivisione di sé, ma al rituale di consegna di parte del corpo a un dimensione divina.
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La performance di Nick&Rain, i nostri corpi nudi santificati dal Crisma

Il corpo che reagisce alla sofferenza, grazie all'amore, grazie alla congiunzione tra pelle e anima, tra la parte carnale e quella spirituale. Questa la linea semantica che ha percorso la performance realizzata a Edolo, località montana in provincia di Brescia, nell'ambito della manifestazione Contexto, dal duo NICK&RAIN, fondato nel marzo del 2015 da Nicola Fornoni (Brescia, 1990) e Rain D’Annunzio (Lecco, 1970). In un precedente lavoro, Fornoni aveva vinto la negazione della corporeità, attraverso atti d'amore con una giovane collega. Ora una nuova collaborazione parte da un tema medesimo per arrivare, non soltanto alla condivisione di sé, ma al rituale di consegna di parte del corpo a una dimensione divina.
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Juan Muñoz, le realtà parallele della scultura

Double Bind & Around - All'HangarBicocca la mostra dedicata all'artista spagnolo. Affascinato dalla statuaria romana e dall’architettura barocca del XVII secolo, (trascorre un anno a Roma nel 1991), Juan Muñoz ha indagato il rapporto tra la figura e il contesto espositivo. Egli ha esplorato nuove possibilità di distorsione dello spazio, utilizzando prospettive ardite e cambiamenti di scala, non solo per coinvolgere le capacità sensoriali e percettive dello spettatore, ma anche e soprattutto per creare una tensione psicologica nell’individuo che fruisce delle opere. Il suo interesse per l'arte dell’illusione lo ha portato a trasmettere un forte senso di ambiguità ed enigmaticità, dove i confini tra realtà e finzione si assottigliano, accrescendo un articolato gioco di contraddizioni e paradossi.
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Trento Longaretti raccontato da Trento Longaretti

Sì’, mi considero - pur fra le numerose frequentazioni - un “isolato” nel panorama artistico italiano. Ricordo le affettuose, ma accese discussioni con il caro Morlotti... o le polemiche su certo astrattismo, quando arrivai a dipingere in una natura morta - era il 1940 - il “Kn” (quello che era considerato, appunto, il “vangelo” degli astrattisti) poggiato su una sedia molto vangoghiana e sovrastato da una candela.
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Alf Adele Lo Feudo mette a nudo semidei e nuovi sciamani

Da un lato il significato più genericamente riferito alla figura umana, nella sua nudità, in quanto oggetto di studio e di rappresentazione nelle arti figurative (nell’accezione lata di “mettere allo scoperto, liberare da ciò che avvolge o riveste o ricopre”), e dall’altro il senso figurativo di “mettere in evidenza, scoprire senza reticenze o sottintesi”. Si tratta di ventuno opere che raccolgono una selezione di ritratti di artisti italiani su richiesta da parte dell’artista di una libera interpretazione soggettiva dell’arte
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Giorgio Griffa: l’intervista e i risultati d’asta del noto artista torinese

Alla fine degli anni Sessanta, Giorgio Griffa (Torino, 29 marzo 1936) abbandona la figura per intraprendere una ricerca fondata sulla valenza del gesto e sulla capacità della materia di interagire con l’uomo. In seguito, nella sua opera si farà strada il bisogno di aprirsi alla memoria millenaria dell’arte. L’intervista di Stile
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