Ingegneri-artisti? Ecco le dieci strade più dadaiste e pericolose del mondo

Se Duchamp avesse progettato una strada, l'avrebbe disegnata così. Dadaista, creativa, percorsa da un fremito d'ironia. Forse anche Dalì, con il suo orologio sciolto. Questa tangenziale, che sembra un toboga per auto, percorre il centro di una città giapponese ed è una delle realizzazioni più originali e pericolose del mondo. La discesa è davvero quella di un trampolino. E immaginiamo che, innevata, si possa prestare a prestazioni sportive da brivido. Nel filmato vedremo altre vie di comunicazione, strampalate e impervie, alcune nate dall'ampliamento di antichi sentieri, altre concepite come tentativo di gestione di un traffico soverchiante. L'effetto, se non surrealista è quantomeno surreale.
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Come vincere i 5200 euro in palio al Premio Ghidoni, internazionale di scultura? Qui regolamento, giuria, scheda iscrizione

SCRIZIONI APERTE - Il Premio internazionale di scultura "Domenico Ghidoni" è rivolto a tutti gli artisti, italiani e stranieri, senza alcuna distinzione di sorta. E' aperto a tutti gli scultori che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età entro il 15 novembre 2015: professionisti, emergenti, studenti e autodidatti. E' riservato ad opere di scultura: con il termine "scultura" s'intende, -nel contemporaneo e nel concorso stesso - un'opera d'arte tridimensionale, realizzata con qualsiasi materiale e con qualsiasi tecnica, che si collochino nel superamento reale della bidimensionalità attraverso la materia stessa. Possono partecipare al concorso sculture tradizionali o che siano sintesi di elementi plastici, fotografici, pittorici, materico-sonori, di contaminazione ecc ma che si presentino, nello spazio, come tridimensionali. Sono invece escluse le installazioni e i quadri in senso stretto. Il tema è libero
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. Ricordai il giorno e il luogo e il mese e l’anno e l’abito e il profumo e la luce del meriggio e l’ansimare delle rose e il suo collo fruttato e i suoi capelli e i suoi occhi che…

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Un quadro in 30 righe: Dolce è la morte

Dolce è la morte - per atroce che sia stata l’agonia -, se dietro l’angolo ti attende la resurrezione. Ne consegue che il Cristo di Andrea Mantegna possa esibire un volto dove gli occhi velati dal dolore fan trapelare barbagli di luce, dove la bocca rilascia la smorfia contratta dagli spasmi nella geometria d’un sorriso imminente. Il pittore padovano è già vecchio, stanco ma non di cercare la giusta via, quando fotografa così Nostro Signore: così, a mezzo del guado, forse non più morto, forse non ancora resuscitato. C’è tanta pace, comunque sia, lì intorno, in quello squarcio di Palestina improbabile che s’imbeve della chiarità dell’alba. Del gelo della morte Gesù conserva il pallore, che ha steso sulle sue membra uno strato spesso di cera.
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Man Ray quotazioni gratis – La storia, il video, le immagini

Man Ray è un vero mito nella storia dell'arte perchè dà immagine reale - uscendo dalla consuetudine pittorica - alle provocazioni dada, prima, e successivamente rileva, come i surrealisti, una realtà onirica, che, nelle fotografie egli carica di una particolare energia, con aurea luminose, frammentazione degli arti, riverberi visivi, raggi.
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