Perchè è nato il partito degli Odiatori di Renoir? Chi sono, cosa fanno e perchè detestano il grande artista

Renoir Sucks at Painting, il gruppo di haters di Renoir nato da un account Instagram, che ha iniziato, a lavorare sulla necessità di cancellazione di tutto quanto riguarda il grande pittore impressionista.

[L]a schiera degli odiatori di professione, ai tempi del social, può diventare una corrente organizzata e culturalmente, uno stimolo alla comprensione del mondo. Così è per il movimento d’opinione – Renoir Sucks at Painting – nato da un account Instagram, che ha iniziato, a lavorare sulla necessità di cancellazione di tutto quanto riguarda il grande pittore impressionista. Gli odiatori di Renoir argomentano con semplicità icastica: Pierre-Auguste Renoir era un artista terribile e i suoi dipinti dovrebbero essere rimossi dai musei.

Renoir però non era un negriero. Renoir non era uno sfruttatore. Renoir non era un pedofilo. Renoir era une persona generosa. Renoir innovò proprio l’arte anti-accademica dell’Ottocento. Quindi, a ben vedere, era un rivoluzionario e persino con un grave handicap, nella parte finale della sua vita: una forma di artrosi deturpante che aveva deformato le sue mani, eliminando ogni forma di mobilità delle dita, al punto che, per poter tornare a dipingere, si faceva legare il pennello saldamente al polso. Ma questo non conta, per gli odiatori. Geller il fondatore del gruppo, ha chiesto ai musei di sostituire la sua collezione Renoir con un lavoro che riflette una maggiore diversità piuttosto che “solo i maschi bianchi e il loro sguardo maschio bianco”.

 

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‘Tis always the season. Happy Holidays to the entire movement!#renoirsucksatpainting

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Al di là di alcune considerazioni legate al desiderio di palingenesi portato sempre avanti dai gruppi giovanili – i giovanotti futuristi, ad esempio, volevano distruggere i musei e vedevano, nella Nike di Samotracia, l’assoluto nulla – e della goliardia e alla ricerca di un proprio mercato per chi è portatore dell’dio stesso va registrata una tendenza ben precisa, sotto il profilo sociale. Renoir fu cantore di un piccolo mondo di delizie familiari, della casa, del giardino, dei bambini, dei piccoli ricevimenti. E raccontò tutto con una pittura che aveva i colori – azzurro e rosa – tipici della tavolozza dei pittori delle bomboniere in porcellana di Limoges. L’obiettivo degli odiatori di Renoir – . che si soffermano, all’apparenza, sulla superficie: “Renoir non sapeva dipingere” – sembra essere costituito dalla demolizione di un’arte occidentale che canta le gioie domestiche e la famiglia tradizionale.

 

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#sharpie_eyes & rosacea. #renoirsucksatpainting

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Il fine degli odiatori è di distruggere il sistema occidentale., contestando anche il libero mercato. Inutile dire che Cina e alcuni paesi arabi non vedono di cattivo occhio queste forme estreme di sgretolamento di una civiltà alla quale – è evidente – intendono sostituirsi. E la sostituzione avverrà grazie ad ondate iconoclaste costanti, contro statue, quadri, letteratura film. Loro diritto. Come nostro diritto è affermare che per noi Renoir e il mondo di Renoir è uno dei valori spirituali della nostra cultura, per i quali combatteremo strenuamente.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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