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I nostri piccoli capolavori domestici, i nostri amatissimi cani, possono essere messi all’asta come un quadro, un tappeto e qualsiasi oggetto che abbia un minimo valore. Il pignoramento non risparmia nemmeno loro, che sono considerati come un bene e non – in linea con le acquisizioni etologiche, psicologiche e scientifiche – come un membro della famiglia, che subisce un evidentissimo trauma. Non occorre qui scomodare gli esempi infiniti di affetto e interazione tra uomo e cane, nella storia, nella letteratura, nell’arte, nel cinema e nel nostro presente quotidiano.
Purtroppo lo Stato non risulta – come dovrebbe essere – una società per azioni di proprietà dei cittadini, gestita da un consiglio d’amministrazione che risponde agli elettori, intesi come propri azionisti di riferimento. Il limite dell’Italia – anche nell’ambito dei pignoramenti – è ancora frutto di una visione monarchica o oligarchica della società. Noi siamo ancora sudditi dello Stato che ci governa. Il mutamento vero avverrà soltanto nel momento in cui, questa Repubblica, diverrà tale, con un principio di autorità che sale dal basso. E’ inutile dire che dobbiamo giungere al più presto ad una vera rivoluzione liberale, che riduca l’ingerenza dello Stato e che fissi poche – ma ben delineate – regole da seguire. Ciò significa anche, alleggerendo lo Stato, ridurre la spesa pubblica che è il nostro principale assillo – attraverso le tasse – e la nostra pena – attraverso atteggiamenti della macchina statale che divengono spesso persecutori -. Senza questa svolta continueremo ad essere vittime, sotto ogni profilo.
La comunicazione relativa al pignoramento dei cani è stata resa pubblica da un ufficiale giudiziario nel corso della trasmissione Ballarò. Secondo il Codice civile è pignorabile tutto ciò che è di proprietà del debitori, esclusi alcuni beni che hanno un valore affettivo alto, come le fedi nuziali o le immagini religiose.
Quadri e altri valori, anche i cani possono essere pignorati e messi all'asta
I nostri piccoli capolavori domestici, i nostri amatissimi cani, possono essere messi all'asta come un quadro, un tappeto e qualsiasi oggetto che abbia un minimo valore. Il pignoramento non risparmia nemmeno loro, che sono considerati come un bene e non - in linea con le acquisizioni etologiche, psicologiche e scientifiche - come un membro della famiglia, che subisce un evidentissimo trauma