[L]a visione raffinata di Velazquez, nel celeberrimo quadro de Las Meninas, oltre a fornire indicazioni sull’orgoglio del pittore e sulla sua posizione di rilievo occupata all’interno della corte, comunica informazioni tecniche di un certo interesse legate alla forma dei pennelli usati normalmente per i dipinti. Osserviamo subito come egli impugna il pennello, al di sopra della metà. I pittori lavorano quasi sempre mantenendo una notevole distanza dalla punta, avvicinandosi o allontanandosi minimamente da quello che ritengono il punto più commisurato a un equilibrio del pennello stesso tra le mani. Altro particolare da osservare è la forma del pennello tenuto tra le dita e di quelli trattenuti, con la tavolozza, con la mano sinistra. Il pennello impugnato è a punta ed è utilizzato esclusivamente per le finiture più sottili; mentre gli altri sono tutti piatti. Segno che la maggior parte del lavoro non fu mai svolto dall’artista con pennelli dalla punta arrotondata, ma con setole montate come minuscoli parallelepipedi. Il pennello piatto dà infatti maggiori rispondenza al movimento della mano dell’artista, mentre le setole affusolate si flettono maggiormente. Il dominio del mezzo espressivo è pertanto garantito da pennelli piatti, mentre le finiture sono assegnate a poche setole.
Soltanto i miniaturisti possono tendere a utilizzare il pennello come fosse un lapis o una punta d’argento e questo perchè il loro lavoro è tipologicamente più vicino al disegno che alla pittura. Negli altri casi, la distanza è garanzia i una pennellata più sciolta e rapida. Il movimento del polso contribuisce infatti a modulare in modo non lineare, tratti e luce. La scioltezza della pennellata tende immediatamente a comunicare allo spettatore l’abilità dell’artista che non si àncora a un apparato disegnativo vincolante.
Nell’immagine qui sopra, tratta da un filmato realizzato nel 1915, nel giardino di Giverny, possiamo notare quale fosse la dotazione tecnica di Monet, sotto il profilo dei pennelli. Sono quasi tutti piatti, escluso quello triangolare che probabilmente è stato ritagliato dallo stesso maestro ottenere una punta di rifinitura non troppo delicata, come avviene, invece, per i pennelli a base circolare. Gli altri sono tutti piatti. Per evitare pennellate troppo precise che diminuirebbero la freschezza del dipinto e ne ridurrebbero le vibrazioni, Monet porta l’impugnatura al punto estremo, ponendo tra sè e la punta la massima distanza e appoggiando l’altra estremità del pennello alla piega che si crea tra indice e pollice della mano destra.
Anche per un artista che opera sul disegno,come momento iniziale dell’opera -è il caso di Guttuso – l’impugnatura non supera mai la metà del pennello stesso, quando saremmo orientati a pensare che, per tracciare un disegno, sia naturale avvicinarsi maggiormente alle setole. Come possiamo osservare, la distanza gli permette l’oscillazione del polso, con la possibilità di ottenere linee molto mosse, che imitano meglio l’irregolarità della natura
Come scegliere i pennelli. Olio, acquerello, acrilici, tempera
[“P]er dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande”, recitava una ormai storica pubblicità degli anni ’80. Certamente non si può ricondurre ad una definizione così semplicistica la scelta del pennello adatto. Ogni tecnica pittorica necessita, di fatto, di un tipo di pennello diverso, che si differenzia per il tipo di pelo utilizzato e per la rigidità delle setole – in grado di apportare, nel primo caso un tratto più dolce e ampio, mentre nel secondo linee più definite e contorni marcati -. Fondamentali anche la scelta della lunghezza, della forma, del materiale di cui è composto il manico Ma andiamo ad individuare quale pennello è adatto per ciascuna tecnica.
Quali pennelli scegliere? Sintetico o pelo animale? I processi sempre più sofisticati di realizzazione del pelo in fibra sintetica hanno reso praticamente equivalente a livello di resa, il prodotto artificiale, rispetto al pennello in pelo animale
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Ecco l’elenco e le caratteristiche generali dei principali tipi di pelo in commercio
Martora Kolinsky – Sono i pennelli prediletti per la tecnica ad acquerello in quanto dotati di grande elasticità. La morbidezza della setola – ricavata dai peli della coda di Mustela sibirica, la pregiata donnola siberiana – consente un tratto pulito e delicato. Un pennello caratterizzato dalla punta lunga e appuntita, ideale per un lavoro preciso e di alta qualità pittorica. IL colore, infatti, grazie alle caratteristiche specifiche del particolare pelo dell’animale siberiano, viene assorbito poi essere rilasciato grafualmente e con grande fluidità. Guarda qui i prodotti consigliati da Stile Arte
Martora – Qualitativamente un gradino sotto il Kolinsky, il Martora rossa risulta essere comunque una buona alternativa a buon mercato; un prodotto ideale sia per l’acquerello che per la tempera, per l’acrilico e per rifinire i dettagli nelle produzioni ad olio. Guarda qui i prodotti consigliati da Stile Arte
Pelo di Bue – Prediletto dai grandi maestri del passato per la resistenza, elasticità e per la duttilità, il Pelo di bue , dal caratteristico colore scuro, è utilizzato difatti per praticamente tutte le tecniche pittoriche. Anche il prezzo fortemente competitivo rispetto a tutti gli altri materiali ne fa il miglior amico del pittore. Guarda qui i prodotti consigliati da Stile Arte
Filamento Sintetico – Le tecniche di laboratorio all’avanguardia hanno reso i pennelli sintetici in fibre di poliestere molto simili al pelo di martora -, avvantaggiandosi di un prezzo molto più competitivo. Utilizzato soprattutto con i colori ad olio e acrilici, si caratterizza per la forma affusolata e per la resistenza all’usura. Prediletto inoltre dagli animalisti, è il pennello ecofriendly. Guarda qui i prodotti consigliati da Stile Arte
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