Chaïm Soutine – Storia, schede e quotazioni gratis

Dall’accelerazione delle ossessioni vangoghiane, che egli poi applica anche ai ritratti nei quali è riconoscibilissimo l’impianto strutturale di Modigliani, e dall’arsione deformante dei fauves nasce gran parte della sua pittura.

Cagnes Landscape with Tree circa 1925-6 by Chaïm Soutine 1893-1943 soutine
Chaïm Soutine è nato nel 1893 in una famiglia ebrea ortodossa di origine lituana a Smilovitch, un villaggio quattrocento abitanti, in Bielorussia . Decimo di undici figli di un artigiano che si occupa di piccole riparazioni sartoriali, in un Paese che fortemente razzista, Chaïm  – il suo nome significa vita e viene pronunciato alla francese: scia-ìm sutìn– trascorre un’infanzia molto difficile, durante la quale preferisce il disegno allo studio. Esegue ritratti, ma a causa della tradizione rabbinica che è contraria alla rappresentazione dell’essere umano, subisce pesanti punizioni. E’ in quegli anni che, per sopravvivere sotto il profilo psicologico, matura un’introversione profonda, un distacco e una timidezza che segneranno profondamente la sua breve esistenza. Nel 1902 andò a lavorare come apprendista da un suo fratello, sarto a Minsk . Lì, dal 1907 , ha preso lezioni di disegno con un amico che condivide la stessa passione, Michel Kikoïne . Proprio a causa del suo amore per i ritratti, viene picchiato selvaggiamente dal figlio di uno dei personaggi effigiati, ma grazie alla denuncia presentata dalla propria madre, ottiene un risarcimento di venti rubli, che gli consentono di trasferirsi con l’amico e collega Kikoine a Vilna, dove trova lavoro presso un fotografo, come ritoccatore di immagini.
Frattanto nel 1910 , i due sono ammessi alla Scuola di Belle Arti dopo aver superato l’esame di ammissione e fanno amicizia con un altro giovane, Pinchus Krémègne . I tre sognano la libertà e le occasioni offerte da Parigi. Chaïm, dei tre, sarà l’ultimo a partire per Parigi, grazie all’aiuto economico di un medico. Lasciando la Bielorussia vuole cancellare ogni traccia di sé e del suo drammatico passato.
Krémègne lo accoglie a Parigi il 13 luglio 1913 e lo porta a ” The Hive “, un centro di artisti del quartiere di Montparnasse .Nella capitale francese, tra gli altri, conosce Chagall al quale si sente umanamente vicino per tratti biografici comuni. Ma la sua vita è difficilissima. Soffre di terribili dolori allo stomaco, è ossessionato dai ricordi dell’infanzia e della giovinezza, non riesce a vincere quegli incubi deformanti che troveremo, a livello del segno, nella sua pittura deformata e deformante. Per sopravvivere, lavora come portiere di notte alla stazione di Montparnasse. E’ in questo periodo che accrescono sintomi derivanti da anni di privazioni e violenze. Vuole togliersi la vita e viene salvato in extremis dal suo amico Krémègne. A Parigi fa un’altra amicizia determinante, quella con Amedeo Modigliani, che lo accoglie con grande affetto e lo presenta al proprio mercante, il quale accetta di commercializzare e di promuovere anche i dipinti di Soutine. I gravi traumi, nonostante giungano i primi, piccoli guadagni, non gli lasciano, però, requie. Egli non può sopportare, ad esempio, di essere osservato durante il suo lavoro. Così, appena qualcuno gli si avvicina, chiude il cavalletto e nasconde ciò che stava dipingendo.
Soutine a Cagnes-sur-Mer, in Provenza, realizza  una serie di paesaggi dai colori vivaci e prospetticamente deformati. Ossessionato da questioni di forme e colori, spesso insoddisfatto del suo lavoro, brucia moltissime tele. Ma i collezionisti acquistano e il suo mercante, nel 1924, lo invita a tornare a Parigi
Ora ha più disponibilità economiche, ha perfezionato il suo francese leggendo molto e coltiva una passione terapeutica per la musica di Bach . Vive vicino parco Montsouris e ha affittato un ampio laboratorio.  In quel periodo incontra Deborah Melnick, che aveva conosciuto ai tempi del soggiorno a Vilna, e inizia con lei una breve relazione. La coppia è già separata quando Deborah dà alla luce una figlia, nel giugno 1925 . Soutine rifiuta di riconoscere la bambina..
Egli continua a dipingere. Animali scuoiati o evisceratii, carcasse di bovini e pollame. I vicini, inorriditi dagli animali morti che tiene nel suo studio, si lamentano per gli odori provenienti dall’atelier. Nel frattempo, le opere del pittore bielorusso e di Modigliani – morto da qualche anno – sono al centro dell’attenzione dei collezionisti, sia in Francia che negli Stati Uniti.
In seguito allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, essendo ebreo, è costretto a spostarsi da Parigi e a cercare salvezza nei centri minori della Francia, con la sua nuova compagna, Marie-Berthe Aurenche, ex moglie di Max Ernst .Le sofferenze, nel tempo, hanno provocato una pericolosa ulcera gastrica, che lo costringono – nonostante i pericoli delle leggi razziali – a tornare a periodicamente a  Parigi per i trattamenti terapeutici. A causa di un improvviso aggravamento manifestatosi con un’imponente emorragia viene ricoverato e operato nella capitale il 7 agosto 1943. Morirà due giorni dopo.
Sotto il profilo stilistico, con Chaïm Soutine assistiamo ad una drammatica fiammata espressionista. Sono rilevabili nei suoi dipinti almeno tre matrici fondamentali, nonostante egli venga spesso avvicinato a Schiele o a Munch: Van Gogh, Modigliani e i Fauves. Dall’accelerazione delle ossessioni vangoghiane, che egli poi applica anche ai ritratti nei quali è riconoscibilissimo l’impianto strutturale di Modigliani, e dall’arsione deformante dei fauves nasce gran parte della sua pittura.


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