Il complesso del Santuario di Valverde. La facciata del 1642 a copertura dell’edificio, realizzato a partire dai primi anni del Seicento (1601-1615). Osservando la chiesa, alla nostra sinistra, è possibile enucleare, dalla forma del tetto si che staglia sopra il colonnato, la precedente Rotonda romanica, una chiesa del X-XI secolo, che appare già citata nel 1024 nei documenti relativi alla Dieta dell’imperatore Enrico II. L’antico edificio venne realizzato sul modello della Rotonda o Duomo vecchio di Brescia. Il terreno, che apparteneva alla Cattedrale, era caratterizzato dalla presenza di fonti
Viale dell’Apparizione, Santuario di Valverde, Rezzato (Bs). Cinta e colonne e fontana barocche (1637). Il santuario sorge a circa 500 metri dal luogo della prima Apparizione. Il lungo viale conduce all’area del laghetto sul quale si stagliò, agli occhi di un bifolco, nel 1399, la figura di Maria. Secondo la tradizione il contadino, che stava arando i campi, vide prima Cristo, che gli ordinò di gettare tre pani nel laghetto.
L’uomo accettò di eseguire l’ordine, ma giunto nei pressi dello specchio d’acqua, fu affrontato dalla figura di Maria, che gli chiese di non buttare i pani perché essi avrebbero fatto scatenare tre flagelli: la peste, la fame, la guerra. La Madonna invitò pertanto il bifolco a tornare da Cristo affinché mitigasse la punizione nei confronti di un’umanità che si era orribilmente macchiata di peccati. Il contadino gettò un solo pane, che fu causa, secondo la leggenda, dello scoppio di un’epidemia pestilenziale. La manifestazione della Madonna avvenne una seconda volta, nel 1711, ed ebbe, come protagonisti, due bambini che raccoglievano castagne. La visione segnò la fine di un’altra epidemia. L’antica Rotonda del Santuario di Valverde. Dopo l’apparizione del 1399, la chiesetta fu al centro di un intenso culto penitenziale legato alla figura salvifica di Maria. Per questo l’edificio, incapace di contenere le folle, venne dotato di porticati, di un’ampia apertura – che consentiva di assistere alle funzioni, dal portico- e altari esterni. Dopo la visita di San Carlo Borromeo, avvenuta, nel 1580, i rezzatesi presero a considerare la necessità dell’ampliamento del luogo di culto. La rotonda fu affiancata da un’ampia chiesa seicentesca. I due edifici sono collegati da una porta. L’affresco del Quattrocento, all’esterno della Rotonda del Santuario di Valverde. L’opera, legata a moduli gotici, mette in evidenza la forte valenza penitenziale del santuario. Sant’Ambrogio impugna il flagello, mentre San Michele, in un abito immacolato, bianco come quello dei Flagellanti che qui confluirono dopo l’apparizione, pesa gli uomini e i loro peccati, al momento della morte San Michele Arcangelo, XV secolo, affresco, Rezzato (Bs), Santuario della Madonna di Valverde. L’opera evidenzia l’osservazione dell’eleganza delle opere del gotico internazionale, che a Brescia fu portato, ai massimi livelli, da Gentile da Fabriano e, nella vicina Mantova, dal Pisanello. San Michele, con la mano sinistra regge la bilancia sulla quale pesa le anime di due defunti. La mano destra è appoggiata al manico della spada
Interno della Rotonda romanica, con cupola affrescata all’inizio del XVII secolo Croce lignea con gli strumenti della Passione. Rotonda del Santuario della Madonna di Valverde Annunciazione, lacerti d’ affresco. Rotonda del Santuario di Valverde Pietro Marone, (1548-1625), Episodi della vita della Madonna, affreschi, Cupola della Rotonda del Santuario di Valverde. Controfacciata della chiesa del Santuario seicentesco di Valverde, cantoria e organo a trasmissione meccanica costruito da Giuseppe Bonatti nel 1713