Saraceni, il veneziano in panchina che sostituì Caravaggio

Si apre a Roma la prima grande antologica dedicata al pittore veneto, che operò a Roma negli ani di Merisi. Per la chiesa trasteverina di Santa Maria della Scala dipinse il Transito della Vergine (tela portata a termine tra il 1609 e il 1610 e tuttora in loco), destinato a sostituire il dipinto del medesimo soggetto realizzato da Caravaggio e presto rimosso per lo scandalo suscitato dal crudo verismo della raffigurazione.

[I]l 28 novembre, alle 12 , nella Sala Altoviti del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Daniela Porro, presenterà alla stampa la prima esposizione monografica antologica dedicata al grande pittore veneziano Carlo Saraceni (Venezia, 1579 ca. – 1620).
La mostra, frutto di anni di lavoro, è stata ideata da Rossella Vodret ed è curata da Maria Giulia Aurigemma. Il coordinamento generale è di Emanuela Settimi con il supporto organizzativo di Civita e Munus.

Caravaggio, La morte della Vergine, il quadro rifiutato per un eccesso di realismo e la mancanza completa di proiezioni soprannaturali
Caravaggio, La morte della Vergine, il quadro rifiutato per un eccesso di realismo e la mancanza completa di proiezioni soprannaturali

Carlo Saraceni, La morte della Vergine, l'opera che sostituì il dipinto di Merisi. Saraceni non si discosta dalla tradizione della pittura sacra cinquecentesca
Carlo Saraceni, La morte della Vergine, l’opera che sostituì il dipinto di Merisi. Saraceni non si discosta dalla tradizione della pittura sacra cinquecentesca

 

 
E’ la prima mostra monografica antologica sul veneziano Carlo Saraceni, attivo a Roma dal 1598 al 1619, quando torna a Venezia dove morirà nel giugno 1620.
La vasta produzione artistica del pittore, dalle grandi pale ai piccoli raffinati rami, si lega ai nomi dei principali committenti religiosi ed aristocratici del suo tempo, nonché ad importanti episodi artistici, ad esempio la decorazione ad affresco della Sala Regia al Quirinale, offrendo uno spaccato della cultura figurativa primosecentesca romana. La mostra intende mettere a fuoco sia l’evoluzione stilistica del pittore, il caravaggismo declinato in modo personale, i profondi paesaggi, sia il vivace contesto in cui operò e di cui fu protagonista di fama e successo internazionale, indagando alcuni notevoli aspetti della sua cultura artistica.
Con alcuni quadri mai esposti prima e con i numerosi restauri compiuti negli ultimi anni e in gran parte finalizzati alla mostra si mette in luce la straordinaria qualità dello stile di colui che a Roma veniva chiamato tout court il Veneziano.


Carlo Saraceni  frequentò la bottega di Camillo Mariani, scultore veneziano, e subito dopo quella del pittore tedesco Adam Elsheimer.
Per la chiesa trasteverina di Santa Maria della Scala dipinse il Transito della Vergine (tela portata a termine tra il 1609 e il 1610 e tuttora in loco), destinato a sostituire il dipinto del medesimo soggetto realizzato da Caravaggio e presto rimosso per lo scandalo suscitato dal crudo verismo della raffigurazione. Sempre a Roma, Saraceni prese parte nel 1616-1617 alla decorazione a fresco della sala regia del Quirinale e ricevette commissioni di dipinti per le chiese: nel 1618 aveva già terminato le tele di Santa Maria dell’Anima, eseguite poco dopo quelle per San Lorenzo in Lucina. Una sua tela, il Martirio di Sant’Agapito, di cm 345×250 si trova esposta nel Duomo di Palestrina.
Nel 1620 ritornò a Venezia, dove lo seguì Jean Leclerc, suo collaboratore, che terminò e firmò la grande tela per la Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, Enrico Dandolo e i Capitani crociati prestano giuramento in San Marco prima della partenza, non finita dal Saraceni per il sopraggiungere della morte.
La pittura tarda del Caravaggio esercitò influssi positivi su quella dell’artista veneziano, specie nel secondo decennio del secolo quando, condizionata dall’antica ascendenza veneziana, svolse una sorta di caravaggismo tonale, temperato nei drammatici contrasti di luce e ombra dai larghi e dolci brani luminosi, come nel Riposo nella fuga in Egitto (nell’eremo camaldolese di Frascati), nella Vergine col Bambino e Sant’Anna e nella Santa Cecilia e l’Angelo (nella Galleria Nazionale di Arte antica di Roma). Una pittura per certi aspetti parallela a quella di Orazio Gentileschi e che doveva esercitare una vasta influenza sui caravaggeschi posteriori, specialmente sugli olandesi.
Inizio:28 novembre 2013
Data fine: 02 marzo 2014
Costo del biglietto: 10.00 euro
Luogo: Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Orario: 9.00 – 19.00. Chiuso il lunedì
Telefono: 06 32810
E-mail: sspsae-rm.uffstampa@beniculturali.it
Museo nazionale del Palazzo di Venezia
Città: Roma
Indirizzo: Via del Plebiscito
CAP: 00186
Telefono: 06699941
Fax: 060669994221
E-mail: sspsae-rm.mpv@beniculturali.it
Sito web: http://museopalazzovenezia.beniculturali.it/

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