[C]hristian Schad arriva nel Belpaese nel 1920, e ne rimane folgorato. Vi tornerà nel 1922 per restarvi fino al 1925, sempre studiando la pittura classica. Dopo la sua esperienza italiana, Schad prese a guardare, innanzitutto, a Raffaello. Tra le opere dell’Urbinate viste nella Penisola, profonda impressione aveva destato in lui la Fornarina. Di tale impressione troviamo traccia in molti ritratti della seconda metà degli anni Venti. Ne è un esempio Maika, del 1929.
L’inquadratura a mezzo busto, la posizione di tre quarti e il candore della pelle rimandano al capolavoro raffaellesco. Tra l’altro, il dipinto è ambientato a Roma – sullo sfondo si vede la cupola di San Pietro -, e la modella, l’attrice Maria Spangemacher detta, appunto, Maika, era legata sentimentalmente all’artista che la effigiò, proprio come la vera Fornarina.
Schad: Il ritratto “romano” dell’amante, Fornarina del Ventesimo secolo
Dopo la sua esperienza italiana, Schad prese a guardare, innanzitutto, a Raffaello. Tra le opere dell’Urbinate viste nella Penisola, profonda impressione aveva destato in lui la Fornarina...