Perchè Caravaggio ci stupisce e lo sentiamo moderno

Gioco tra un'immagine di cronaca del presente e "La cattura di Cristo" del Merisi. La comparazione consente di mettere in evidenza l'estrema attenzione di Michelangelo Merisi alla realtà, non soltanto sotto il profilo della resa dei corpi, ma nei movimenti. E' questa sua capacità di rendere assolutamente la verità di ogni particolare che rende il maestro il primo, travolgente pittore moderno

caravaggio
2014, ITALIA,  FOTOGRAFIA NOTTURNA  DI UNA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA
 

caravaggio cattura di cristo

MICHELANGELO MERISI, DETTO IL CARAVAGGIO, CATTURA DI CRISTO, 1602, OLIO SU TELA CM 133X169,5, DUBLINO, NATIONAL GALLERY OF IRELAND
Il gioco che vi proponiamo non è totalmente tale. Due fotogrammi: il primo scattato durante una fotocronaca di piazza, nel corso di una manifestazione politica; il secondo il dipinto di Caravaggio che rappresenta Cristo nell’orto degli olivi. Le immagini sono unite dall’atmosfera corrusca di una notte dominata da una dimensione conflittuale, dalla presenza di un’intensa mappa chiaroscurale e dal senso del movimento.



E’ questo modo di seguire la verità dei fatti che ci sconvolge in Caravaggio. Questa presa dal vero che egli evidentemente compiva nel proprio studio con i modelli, avendo in mente non solo ciò che egli aveva visto nelle strade di Roma o di Milano, ma rifacendosi, a livello di messa in scena,alla statuaria  devozionale dei Sacri monti, cappelle disseminate su un percorso montano che evocavano episodi delle Sacre Scritture, di edificio in edificio, con statue di dimensioni reali, particolarmente rese in una verità che sconvolgeva l’osservatore. Anche il teatro devozional3 e le grandi processioni notturne, ideate e organizzate a Milano da Carlo Bascapè, il generale dei Barnabiti, direttore spirituale di Costanza Colonna, protettrice di Caravaggio, restarono fortemente impresse nella mente del pittore.Ma pure, applicando, nella costruzione dei volti, i disegni, le teste di carattere che aveva elaborato, durante il periodo di formazione, nella bottega di Peterzano, a Milano.
La rivoluzione di Caravaggio – fatta propria da numerosi pittori del Seicento, ma particolarmente celebrata a partire dal Novecento – è la forza di proporre la crudezza della realtà, anticipando la verità oggettiva della fotografia. Eppure, come nei grandi fotografi, ogni immagine è il prodotto di un’inquadratura non casuale,  che nasce, piuttosto, da un confronto con i precedenti pittorici, mutati e rilanciati creativamente. E’ per questo che Caravaggio viene sentito intensamente contemporaneo dalla cultura del Novecento.

 
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Redazione
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