Servi e anche neri. Arte e pregiudizio

La bianca Giuditta è un’affascinante giovane dai capelli d’oro, rappresentata di fronte, in piena luce; per contro, l’ancella nera è vecchia, nerboruta, immersa in un cono d’ombra da cui trapela un profilo al limite del grottesco e del caricaturale. Si tratta di uno stereotipo cui l’arte occidentale farà ricorso con larghezza.



[L’]ARTE E L’ESOTICO – Nell’arte, assai sovente, vige l’equazione nero-servitore. In quadri come la Cena in casa di Levi di Paolo Veronese (Venezia, Accademia, 1), tale servitore, ben vestito, fornito di preziose livree, altro non è se non una delle espressioni del lusso di cui il patriziato veneto dell’epoca amava circondarsi.

1 - la Cena in casa di Levi di Paolo Veronese (Venezia, Accademia),
1 – la Cena in casa di Levi di Paolo Veronese (Venezia, Accademia)

Un altro dipinto dello stesso autore, invece – Giuditta con la testa di Oloferne (Genova, Palazzo Rosso, 2) -, offre l’occasione per un confronto “ideologico” tra le razze, un confronto dagli esiti scontatissimi e inappellabili. La bianca Giuditta è un’affascinante giovane dai capelli d’oro, rappresentata di fronte, in piena luce; per contro, l’ancella nera è vecchia, nerboruta, immersa in un cono d’ombra da cui trapela un profilo al limite del grottesco e del caricaturale. Si tratta di uno stereotipo cui l’arte occidentale farà ricorso con larghezza.

2 - Giuditta con la testa di Oloferne (Genova, Palazzo Rosso)
2 – Giuditta con la testa di Oloferne (Genova, Palazzo Rosso)

Del tutto diverso l’approccio di Velázquez: ne La mulatta (3), ritratto di una sguattera, traspare la commossa adesione del pittore ad una vicenda umana di miseria e desolazione, oltre ogni barriera e pregiudizio razziale.
3 - Velázquez, La mulatta
3 – Velázquez, La mulatta

Per saperne di più:
Francesca Pellegrino, Geografia
e viaggi immaginari, Electa,
Dizionari dell’Arte,
384 pagine, ill. a colori

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa