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Nato 1942 a Matlock Derbyshire, Regno Unito, Mike Worrall ha sviluppato con serietà e con ottimi esiti compositivi, accostamenti e brani onirici, secondo la formula iniziale della “scrittura automatica per immagini”. Ciò presuppone che siano raccolti con libertà passi di sogni o di proiezioni inconsce, in grado di rilevare una su-realtà, che sta oltre le convenzioni visive sulle quali poggiamo la nostra percezione quotidiana. Non si tratta, come si potrebbe pensare, di un flusso di coscienza rapido, come avviene nella letteratura. Ma di un abbandono iniziale a un gioco caleidoscopico della memoria – anche artistica – che giunge a mescolare, accostare, inventare nuove immagini.
“Ho dipinto fin dai primi anni Sessanta e sono quasi del tutto autodidatta. Conservo ancora la tecnica di base e lo stile sviluppato in questi primi anni. Mi impegno a esplorare il subconscio e apprezzo in particolar modo le opere di Paul Delvaux e Max Ernst”. Ciò significa che l’artista si ispira alla linea più oniricamente profonda del surrealismo, quella in cuigli sfasamenti della realtà ordinaria sono maggiori, rispetto, invece, al piano di Magritte in cuiil materialedel sogno è considerato in base alla sua levità, in una connotazione, nella maggior parte dei casi, positiva.
Dopo essersi trasferito in Australia nel 1988, ho esposto regolarmente alla Wagner Gallery Sydney.
“Da bambino sono sempre stato sempre affascinato da dipinti che coinvolgono lo spettatore, grazie ad alcuni ricercati elementi di mistero. Così ho avuto la tendenza ad assumere questa direzione, io stesso.