Controverso e perseguitato sotto il profilo giudiziario – il fotografo americano, Spencer Tunick ha avviato la sua attività espressiva con spiazzanti irruzioni di modelle nude nell’ambito dei centri più rigidamente incravattati di New York, nei templi d’acciaio e vetro del post calvinismo laicizzato, creando scandalo e subendo pesanti azioni legali da un’America che ama ancora coltivare, pubblicamente, un’anima puritana.E se irruzioni di nudo fossero state di massa?
Se migliaia di donne avessero trasformato, come la somma di singole pennellate di rosa carne, una grande piazza, un porto o uno stadio? Così il fotografo statunitense ha lasciato il proprio Paese per l’Europa o per l’Australia, luoghi meno sessuofobi, nei quali ha potuto realizzare performance di massa, grazie all’apporto gratuito delle modelle e dei modelli, presi dalla strada.
I lettori di Stile Arte hanno già avuto modo di imbattersi -proprio tra queste colonne – in Tunick che, al di là di un’interessante visione voyeuristica, offre, più o meno consapevolmente, alcuni spunti di meditazione su io e moltitudine, su individualità e massa;e per questo introduce pensieri sul’idea del corpo massificato e al servizio dello Stato nell’ambito delle dittature e della conformazione imposta del mercato
Spencer Tunick – Fotografie e performance di nudo di massa
Se migliaia di donne avessero trasformato, come la somma di singole pennellate di rosa carne, una grande piazza, un porto o uno stadio? Così il fotografo statunitense ha lasciato il proprio Paese per l'Europa o per l'Australia, luoghi meno sessuofobi, nei quali ha potuto realizzare performance di massa, grazie all'apporto gratuito delle modelle e dei modelli, presi dalla strada