a cura di Caterina Stringhetta in sinergia con www.theartpostblog.com
[googlemap src=”” align=”alignright” ][Q]uest’anno la mostra organizzata presso la Fondazione Prada, nella sua sede di Ca’ Corner della Regina, è stata inaugurata a distanza di pochissimi giorni dall’apertura della nuova sede della Fondazione a Milano.
In questo modo ha proposto due mostre che uniscono idealmente Venezia e Milano e affrontano il tema dell’arte classica.
La mostra di Venezia, non è enorme ma è veramente piacevole da visitare.
Suddivisa in 9 sezioni, che guardano alla straordinaria fortuna dell’arte classica a partire dal Quattrocento, quando la diffusione di copie diventano importanti quanto l’originale.
Se a Milano la mostra “Serial Classic” è dedicata alla scultura classica e al rapporto tra imitazione e originale nella cultura romana, indagando il tema della diffusione di ripetute copie dei capolavori dell’arte greca, a Venezia la mostra “Portable Classic” esplora le origini e le funzioni delle riproduzioni in miniatura di sculture classiche.
Sia nell’antica Roma che nell’Europa del Rinascimento si vengono a formare dei modelli di sculture, che vengono considerate come la rappresentazione migliore di un determinato soggetto e che raggiungono una tale fama da essere replicate e riprodotte in varie dimensioni e materiali per un pubblico colto.
L’esempio di questa tendenza è l’Ercole Farnese, che viene proposto in mostra attraverso un enorme calco in gesso (317 com di altezza!) accanto ad una serie di riproduzioni realizzate con vari materiali.
Tutta l’esposizione si concentra su alcuni capolavori di piccole dimensioni che riproducono capolavori dell’arte classica e che erano riservate ad un pubblico colto e facevano parte delle collezioni più raffinate.
Una sezione importante della mostra è dedicata proprio ad alcuni importanti collezionisti del Cinquecento e si possono ammirare le tele di Lorenzo Lotto, Tintoretto e Bernardo Licitino che ritraggono questi uomini assieme alle loro raccolte.
Entrambe le mostre sono co-curate da Salvatore Settis, che rappresenta una garanzia se si cerca una mostra di qualità, insieme ad Anna Anguissola per l’esposizione di Milano e Davide Gasparotto per Venezia.
Queste proposte in realtà costituiscono la prosecuzione di un percorso che la Fondazione Prada ha avviato vent’anni fa e che ha fatto della cultura il perno centrale delle sue attività. Ora, però, con una sede a Milano e una a Venezia le future attività della fondazione saranno ancor più orientate a rendere la cultura coinvolgente e utile alla nostra vita, favorendo la libera circolazione del pensiero e del sapere.