Press "Enter" to skip to content

Stilettate di Zana. Con Botticelli. Ora e sempre Primavera


STILETTATE
di Tonino Zana
Ti chiedo, splendido amico, da dove è entrata la primavera, al tuo paese, a quale finestra ha bussato per prima. La primavera è una giovinetta, pure in assenza della mitologia la immagineremmo come è stata immaginata, flessuosa, volante, ariosa e seminuda, spesso o quasi sempre, bionda.
La primavera, oggi, dovrebbe trasformarsi in una Santa Lucia tepida e carica di doni, droni per gli ucraini, coraggio e serietà per noi italiani, carbone di papavero per gli ipocriti, i sempre comunisti e i sempre fascisti. Meglio, per i fasciocomunisti.
La primavera, ti direi per partito preso, è democristiana, più perennemente la primavera è liberal, libera e buona, generosa con i deboli, giusta con i poveri, dura con i troppo ricchi, e, prego, si paghino le tasse, una volta per tutte, pagate le tasse.
Infine, mio Signore di Stilearte, mia regina, voi due principini, accogliete le mie “stilettate” con liberalità, siate primaverili e appena arriva l’estate, la vostra tolleranza crescerà per via del caldo intorpidente. Per l’autunno, ne parliamo. Intanto, oggi, ecco la festa della Primavera piena, l’autentica e sola dea, regina e madre dei lavoratori. Perché? Perchè li rinfresca, li ritempra, li riabbellisce e li prepara a un contropiede con i controfiocchi contro quei padroni cattivi e senz’anima. Buongiorno primavera di Santa Maria che stringi il rosario tra le dita, buongiorno.