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Stilettate di Zana. Con il dipinto di Carlo Levi. La criminalizzazione (assurda) dell’aggettivo populista


Il monumentale dipinto di Carlo Levi, Lucania 61 (1961), in Palazzo Lanfranchi, Matera. Carlo Levi (29 novembre 1902 – 4 gennaio 1975) è stato un medico, pittore, scrittore e attivista politico. Il suo romanzo più conosciuto è “Cristo si è fermato a Eboli”.
STILETTATE
di Tonino Zana
Con la parola populismo e altri due o tre termini testati nel laboratorio della dittatura, puoi andare allo stadio gratuitamente, passare un esame, ascoltare un applauso. Se non bocci la parola populismo, prima di uscire di casa, sei appeso al manifesto dei cattivi e degli ignoranti nel posto più grande del tuo villaggio.
Ora, sono sicuro, una plebe visibile mi ha già condannato come populista.
Se chiedi a chi usa questa parola il significato, riceverai risposte strane. Populismo significherebbe per qualcuno fascismo, per altri stupidità, per altri ancora arroganza. Invece, populismo e populista sono la parte meno nobile e più grezza del popolarismo, non esiste un popolarismo che non contenga una dose di populismo e vale la reciprocità: il popolarismo ha in sé una parte di populismo.
Populista è colui che tratta in modo svelto e più o meno localistico il valore di manifestare un popolo.
Invece, la parola populismo è stata insignita dell’onere di battere ogni avversario su ogni questione con la sola dizione di essa: sei un populista, ciàpa sö e vai a casa. A tutti è consentito vincere in un’assemblea dichiarando che l’altro è populista.
Siamo alla tattica della doppia verità, alla semplificazione dei significati, all’armamento degli ignoranti di tre o quattro parole affinchè possano uscire dal proprio orto e diventare, fintamente, pari agli altri.
Non sono populista, ritengo più nobile approfondire il popolarismo piuttosto che riservare il termine a qualcosa di troppo angusto. Usato come una clava, il populismo troverà consenso e vittoria. I peggiori interpreti del popolarismo sono di fatto gli alleati dei peggiori interpreti del populismo. E non è detto che di notte , i loro capi e capetti si trovino per preparare la giornata che viene con la finzione di una contrapposizione: tu sei populista! Domani si replica, ciàpa sö e vai a casa.
Tonino Zana