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Stilettate di Zana. Con la comunità solidale di Raffaello. Contro l’assurdo conflitto tra classi d’età e di genere



L’Incendio di Borgo è un affresco (circa 670×500 cm) di Raffaello e aiuti, databile al 1514 e situato nella Stanza dell’Incendio di Borgo, una delle Stanze Vaticane. La scena narrata pittoricamente si riferisce all’incendio che nell’847 divampò nel quartiere antistante l’antica basilica di San Pietro (il “Borgo”), spento grazie alla benedizione impartita da Leone IV. Al di là del miracolo, Raffaello mette in luce – anche alludendo alle figure di Enea, che prende sulle spalle il padre Anchise, durante l’incendio di Troia – alla collaborazione tra generazioni e tra uomini e donne, trasferendo l’idea di una comunità unica, solidale, in cui ogni persona ha un valore imprescindibile.
STILETTATE
di Tonino Zana
Viva i giovani, Dove sono i giovani, Servono i giovani, I giovani sono grassi di alimenti e dormono. Quanti trucchetti di quarta segata mettiamo in campo pur di non mollare.
Siamo chiari e leali, tutti insieme, dai 60 in avanti, candidiamoci a un senato gratuito e posto su una collina inaccessibile se non a noi stessi e ritiriamoci con il buon gusto e la buona democrazia di esser ascoltati, in modo consultivo e non deliberativo su questione centrali e mettiamo i nostri posti a disposizione. Non si toccano soltanto la direzione di Stilearte e Stilettate, il resto, dalla Casa Bianca alla Asst di Valcamonica è a disposizione.
Stacchiamoci dal nostro aver dato per decenni quello che potevamo e porgiamo il nostro aiuto, ascoltato o rifiutato che sia, se vogliono il consiglio consigliamoli, altrimenti restiamo in disparte con tanto di rispetto alto, dovuto e non esigito, in assenza del quale, per legittima difesa, torniamo. Chiaro! Ci basterebbe una rosa al giorno per le donne e un cappuccino, con o senza brioche, per maschi e femmine; e il resto del giorno fino alla mezzanotte è tutto vostro, giovani, avanti.
Attenzione, il tempo della consegna ha i suoi tempi, nessuno viene cacciato e nessuno occupa il posto che non conosce. Tempi chiari, amicizia lunga. Basterebbe qualche mese e pronti via.
Noi, dai 60 in su, studieremo, scriveremo, ci incontreremo, ci sfideremo sulla conoscenza, moriremo quando dovremo morire e sopravviveremo al desiderio malefico di chi ci vuole via dalla vita, secondo il desiderio della stupidità, che non è consentito da nessun Domine Iddio. Se volete, ci farà bene, una volta al mese, passate di là, ricordatevi che siamo stati quello che voi siete e voi sarete quello che noi siamo. Noi preghiamo per voi, voi una sola prece al giorno, che leva il medico di torno, come la mela, il resto è di maggio, è del rosario bellissimo delle nostre Madri.
Adios. A presto.