Una pergamena lunga più di 3 metri, con illustrazioni e immagini magiche, nonchè con ritratti schematici di santi veniva utilizzata, durante il Rinascimento, nel corso del parto per proteggere mamma e bambino. L’uso pratico e magico della pergamena stessa – di cui parlano fonti di medicina antica – è stato confermato dalle analisi sui materiali biologico trovati sulla lunga fascia conservata alla Wellcome Collection di Londra.
Grazie ad un’indagine biomolecolare, sulla pelle, sono state trovate tracce di miele, latte, uova e cereali, ma anche fluidi vaginali, indicando chiaramente “l’uso attivo durante il parto”, ha spiegato Sarah Fiddyment, ricercatrice del McDonald Institute for Ricerca archeologica presso l’Università di Cambridge. La cintura da parto o cintura maieutica era ricoperta di invocazioni cristiane di carattere apotropaico che chiedono l’intercessione alla Beata Vergine e ai martiri Ciro e Giulita di Tarso. Tra le immagini religiose, la ferita sanguinante di Cristo, la Santa Croce e la croce a Tau di Sant’Antonio e di San Francesco.
La lunghezza della pelle di pecora – 3 metri e 30 centimetri – lascerebbe pensare a un uso misto del talismano. Non è escluso che, a quell’epoca, la cintura fosse elastica e che potesse anche avere una funzione ostetrica. Stringendola alla parte superiore dell’addome avrebbe compresso il nascituro verso il basso, favorendone la nascita.
Di seguito, lo studio completo pubblicato da Royal Society
royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.202055