Pietro Aretino ricordava le ottime qualità dell'artista bresciano anche come frescante. A Borgo San Giacomo, in provincia di Brescia, uno studio iconografico mette in luce il fatto che dipinti parietali nacquero probabilmente dalla convergenza del grandissimo artista con il giovane Moretto: "Quello che fa propendere definitivamente verso il nome del Savoldo – probabilmente in collaborazione con il giovane Moretto – è l’esasperata ricerca dell’effetto del controluce che crea un’aura di mistero nella testa statuaria di S. Rocco - dice Guerrini - dove l’intensa ombra intorno agli occhi, a causa della mancanza di liquidità e di trasparenza dell’affresco rispetto alla pittura ad olio, diventa greve e coprente come una maschera".
Leggi tutto Gli affreschi di Savoldo? Perduti. Ma Sandro Guerrini individua sul muro la mano del maestroLa famiglia veniva da Ardesio, nella Bergamasca. Agli inizi del Quattrocento era giunta in Franciacorta, nel territorio compreso tra Brescia e il lago d'Iseo e poi si era trasferita nel capoluogo bresciano. Il matrimonio tardivo, la famiglia devota, la parentela con un omonimo pittore emergono dalle Provvisioni e dalle polizze d’estimo di un pittore di grande intelligenza e di squisite capacità tecniche
Leggi tutto Le radici bergamasche di Moretto da Brescia, i documenti sulla sua origineAntonio Canova si innamorò di questo dipinto del Moretto e lo acquistò a Roma. Ma dopo la sua morte, il fratello vescovo decise di disfarsene ottenendo due Palma il Giovane da collocare nella rotonda canoviana
Leggi tutto Moretto – La Madonna con “ali di pipistrello” appartenuta a CanovaDolce come Raffaello, intenso come Giorgione. Moretto visse profondamente la pittura come una sorta di preghiera e di omaggio religioso all'uomo e a Dio. Tecnicamente dotatissimo, innovatore in alcune scelte impaginative, attualmente è meno amato del graffiante Romanino, ma rivela sempre una grazia apollinea di primaria grandezza
Leggi tutto Bonvicino detto il Moretto. Il video dei quadri e quotazioni gratisMoretto seppe costruire un linguaggio geometrico di straordinario interesse, tra Pitagora e Luca Pacioli, per evocare sulla tela le figure di Dio e dei Beati. E fece alla fine soffiare un vento intenso tra barbe e capelli a dimostrare l’azione dello Spirito Santo
Leggi tutto Disegni geometrici sottesi ai grandi quadri del RinascimentoChissà quante volte si è fantasticato di frugare in soffitta e ritrovarsi fra le mani il dipinto di un grande maestro. E se il quadro appeso nel salotto buono di famiglia fosse un’opera autentica di un pittore del Cinquecento come Alessandro Bonvicino, detto il Moretto? A giudicare dal numero di dipinti ascrivibili al noto pittore, la cui collocazione risulta attualmente ignota, possiamo se non altro continuare a cercare (e a sperare...)
Leggi tutto Chi ha visto quel Moretto? I capolavori da cercare nelle vecchie soffitteI depositi del grande museo parigino conservano le pale del maestro bresciano che finirono a Brera con l’avvento di Napoleone. Vivant Denon ritenne che Parigi dovesse veder rappresentata la soave bellezza dei dipinti del Bonvicino. Così propose e ottenne lo scambio. Ma ora le opere non sono visibili
Leggi tutto Dipinti bresciani di Moretto nei depositi del Louvre