La Medusa nell’arte

Scavano e scoprono ora una domus romana con un meraviglioso mosaico policromo: Meduse, pesci e pavoni. Le foto

Il tutto è impaginato, compositivamente “in un grande quadrato in cui si alternano motivi floreali e animali (uccelli e pesci) a maschere. L'aspetto dell'immagine della Medusa è tipico nei pavimenti a mosaico del s. II d. C. come segno di protezione degli abitanti della casa".
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Una Falera romana con testa di Medusa trovata ora durante gli scavi in una caserma di 2000 anni fa

Nei tempi più antichi di Roma le falere furono utilizzate come ricompense militari romane per gli ambasciatori esteri, specialmente di origine gallica. Erano utilizzate dagli Etruschi e furono introdotti a Roma dal quinto re, Tarquinio Prisco. Al tempo di Polibio, in età repubblicana, le decorazioni erano concesse al cavaliere che aveva portato le spoglie di un nemico, mentre in età imperiale, alla truppa, ovvero legionari e ausiliari (falerati) che si erano distinti in battaglia. Erano concesse anche collettivamente ad ali e coorti. Sui monumenti romani appaiono di solito nel numero di nove, unità geometricamente uniforme. In dosso ai soldati erano disposte su tre linee, legate con corregge ortogonali a formare un pettorale, indossato poi sulla corazza, in modo da essere agganciate. Le falere potevano essere anche sfoggiate sulle insegne.
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