michelangelo buonarroti

Michelangelo – Soggetti omosessuali nell’arte, a partire da Ganimede

Ganimede, figlio del re di Troia Troo, giovane di grande bellezza, conquistò Giove, che, innamoratosi di lui, si trasformò in aquila e lo rapì, portandolo con sé sull'Olimpo e facendo di lui l'immortale coppiere degli Dei. Questo amore, di chiara natura omosessuale, fu molto celebrato nell'antica Grecia, a dimostrazione della sua legittimità e naturalezza all'interno di quella cultura. Tale mito ebbe poi molta fortuna, al punto che Ganimede venne presto identificato in astrologia con la costellazione dell'Acquario
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Bacco di Michelangelo – Il neo sulla guancia, la truffa, il realismo e i significati filosofici

La lettura dell’opera deve procedere su un duplice piano interpretativo, da una parte il desiderio dello scultore di creare una figura riconducibile all’ambito dell’espressione classica, dall’altro la necessità di dotarla di tutti quegli accorgimenti simbolico-accidentali necessari a renderla innovativa. Coniugare due concezioni artistiche distanti cinque secoli quindi, un compito complesso per chiunque, ma non per Michelangelo
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Il potere dello sguardo nei personaggi di Michelangelo

La forza espressiva delle sculture e dei dipinti di Buonarroti si basa sull'interazione tra espansione muscolare, postura attorta e occhio penetrante, che chiama direttamente in causa l'osservatore, coinvolgendolo nella narrazione. Alle Cappelle Medicee di Firenze le fotografie di Aurelio Amendola raccontano il motore espressivo di Buonarroti, posto tra iride e pupilla
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I guadagni dei pittori del '500. Le dichiarazioni dei redditi di Raffaello, Michelangelo & co.

Quale fu il rapporto tra i grandi pittori e il denaro? La storia ribalta la diffusa credenza che i maestri più celebri non fossero pagati con dovizia. Michelangelo ebbe sostanze pari a 50 milioni di euro. Raffaello partì con un’ottima eredità. Sostanze da divi hollywoodiani e gestioni spesso dissennate. Quando l’arte supera il concetto crociano della gratuità dell’espressione
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