Tante ossa umane di 2mila anni fa nell’acqua, sotto il ponte. Team di studiosi analizza i resti per stabilire cosa è successo. I risultati

Era stato precedentemente suggerito che il sito potesse essere stato oggetto di un'inondazione improvvisa o fosse un luogo di sacrifici umani. I ricercatori hanno determinato che le ossa ben conservate rappresentano almeno 20 persone, tra cui 17 adulti, 15 dei quali sembrano essere stati giovani uomini; una ragazza; e due bambini piccoli.

I sacrifici umani avvenivano sul ponte? Perché tanti resti ossei umani anomali, alla base di quello che era un ponte dell’età del ferro? Furono sacrifici di nemici o di rei? Oppure arrivò un’ondata anomala, provocando vittime? Oppure, ancora: nel luogo in cui si praticavano omicidi rituali o esecuzioni capitali, un giorno arrivò un’ondata di piana che travolse i passanti. E le ossa, sul fondo, con il tempo si mischiarono. Due verità sovrapposte, quindi?

Secondo una dichiarazione rilasciata dalla Fondazione Nazionale Svizzera per la Scienza, Zita Laffranchi dell’Università di Berna e i suoi colleghi hanno esaminato ora resti umani di 2000 anni fa e le rovine di un ponte celtico trovati nel sito di Cornaux/Les Sauges durante i lavori sul canale della Thielle, nella Svizzera occidentale, nel 1965.

Era stato precedentemente suggerito che il sito potesse essere stato oggetto di un’inondazione improvvisa o fosse un luogo di sacrifici umani. I ricercatori hanno determinato che le ossa ben conservate rappresentano almeno 20 persone, tra cui 17 adulti, 15 dei quali sembrano essere stati giovani uomini; una ragazza; e due bambini piccoli.

Lo stato di conservazione suggerisce che i corpi siano stati coperti da sedimenti poco dopo la morte.

L’analisi del DNA non ha rilevato legami familiari tra gli individui, sebbene siano state identificate linee celtiche trovate in Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Spagna e Italia centrale. Tutte le parti dei corpi presentavano lesioni, probabilmente causate da impatti violenti, anche se non sono state identificate ferite causate da oggetti taglienti.

Tuttavia, non è chiaro dalla datazione al radiocarbonio del materiale se tutte le morti siano avvenute contemporaneamente, né se siano avvenute nello stesso momento della distruzione del ponte. Dopo aver considerato tutte le prove, i ricercatori pensano che il gruppo di giovani uomini possa essere stato costituito da prigionieri o schiavi uccisi da un incidente violento e improvviso, ha detto il membro del team Marco Milella dell’Università di Berna. “Ma questo ponte aveva una vita precedente,” ha aggiunto. “Potrebbe essere stato un luogo di sacrificio ed è concepibile che alcuni cadaveri abbiano preceduto l’incidente. Non c’è motivo di scegliere tra le due alternative,” ha concluso.

“Per quanto riguarda i traumi osservati – affermano gli studiosi – i dati clinici riportano che le lesioni scheletriche subite dai sopravvissuti ad un evento di tsunami (una delle ipotesi ipotizzate per Cornaux 28 ) comprendono per lo più lesioni da corpo contundente e da schiacciamento, con una maggiore frequenza di lesioni che interessano gli arti inferiori. Al contrario, le vittime di sacrifici ed esecuzioni hanno maggiori probabilità di mostrare lesioni da corpo tagliente insieme a ferite da corpo contundente. Sebbene variabile, si prevede che la distribuzione delle lesioni si raggruppi a livello del tipico bersaglio della violenza interpersonale, ad esempio il cranio, la mandibola e, soprattutto nei casi di esecuzioni, le vertebre cervicali superiori. Nel complesso, i traumi indagati a Cornaux non escludono necessariamente il compimento di sacrifici o altre attività violente perpetuate attraverso armi contundenti”. Tuttavia, l’assenza di una chiara lesione intenzionale, l’eterogenea distribuzione anatomica delle lesioni e la notevole forza suggerita da queste ultime rientrano nel complesso in uno scenario accidentale piuttosto che caratterizzato da violenza intenzionale. Gli elementi del ponte che crollano, quindi, potrebbero aver colpito e schiacciato alcuni di questi individui.

Ulteriore supporto all’ipotesi di un incidente è fornito dai resti faunistici (bovini ed equini) rinvenuti in parziale connessione anatomica sulla sponda inferiore del fiume e sull’alveo in associazione con scheletri umani articolati, e generalmente privi delle lesioni attese nel caso di sacrifici e/o macellazione. Le uniche lesioni da corpo tagliente (due, su una costola di cavallo) in questo caso sono state interpretate da Mèniel come accidentali. Resti di altri animali domestici, ad esempio maiali e caprini, sono stati rinvenuti nella parte alta della sponda del fiume e nell’area definita “habitat” da Schwab 13 e sono per lo più rappresentati da ossa sparse e frammentarie che mostrano in alcuni casi segni di macellazione 75. I dati zooarcheologici e antropologici, quindi, convergerebbero verso lo stesso tipo di spiegazione.

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