[N]el tempo, il turbante viene utilizzato in pittura anche al di fuori del contesto originale, saldandosi alla tradizione delle “teste di invenzione”. Nate nel Cinquecento come dettagli di composizioni più ampie e studi sulla bellezza ideale, nel Seicento esse diventano oggetto richiestissimo dai collezionisti. E i turbanti popolari – semplici drappi di tela avvolti intorno al capo – di cui erano talvolta adornate acquisiscono sempre più spesso una connotazione orientaleggiante, del tutto avulsa da ogni riferimento storico e geografico.
Maestri nel genere delle “teste all’orientale”, o “teste di fantasia alla turchesca”, furono in Italia Guido Reni, Guercino e Domenichino. Nel Settecento, ad eccellere in questo filone, tra gli altri, Piazzetta e i Tiepolo, padre e figlio.