E’ ben noto il volto di Violante, la flessuosa modella mora che fu legata all’artista negli anni giovanili. Ma la moglie di Tiziano? Si ritiene che il “Ritratto di una signora e sua figlia” di Tiziano rappresenti Emilia, moglie del pittore, mentre la bimba sarebbe la nipote.
Il restauro del quadro, prolungatosi per circa vent’anni, si è concluso nel 2001. L’opera era coperta da un dipinto di un allievo del Vecellio, che aveva rielaborato la tela, lasciata incompiuta dal maestro, trasformandola in “Tobia e l’Angelo”, in modo tale da essere venduta più facilmente. Verso metà del ’700 il quadro fu comprato dallo zar Nicola I dalla Collezione Barbarigo di Venezia. Più tardi fu acquistato dal conte Tyszkiewicz di San Pietroburgo, e in seguito da Renè Gimpel, noto collezionista francese. Quest’ultimo, allo scoppio della seconda guerra mondiale, prese parte al conflitto, schierandosi con la Resistenza, e spedì tutti i suoi dipinti a Londra, senza che nessuno ne conoscesse l’esatta ubicazione. Nel 1944, dopo essere stato catturato e deportato in un campo di concentramento, morì. Solo due anni dopo i quadri vennero ritrovati in un garage in Bayswater. Jean Gimpel, figlio di Renè ed esperto in scienza applicata all’arte, sottopose l’opera all’analisi dei raggi x che ne rivelarono il segreto.
Tiziano, da una tela ridipinta emersero le fattezze della moglie e della nipote del pittore
L’opera era coperta da un dipinto di un allievo del Vecellio, che aveva rielaborato la tela, lasciata incompiuta dal maestro, trasformandola in “Tobia e l’Angelo”, in modo tale da essere venduta più facilmente. Verso metà del ’700 il quadro fu comprato dallo zar Nicola I dalla Collezione Barbarigo di Venezia. Più tardi fu acquistato dal conte Tyszkiewicz di San Pietroburgo, e in seguito da Renè Gimpel, noto collezionista francese. Quest’ultimo, allo scoppio della seconda guerra mondiale, prese parte al conflitto, schierandosi con la Resistenza, e spedì tutti i suoi dipinti a Londra, senza che nessuno ne conoscesse l’esatta ubicazione.