Trovata a Mira la bottega dei vasai di 2200 anni fa. Scavi. Ceramiche. Operazione in corso ora nel Veneto

Il sito è caratterizzato da consistenti scarichi di concotti - ceramiche - pertinenti in larga misura a grandi contenitori che, prelevati in scavo, sono stati oggetto di pulitura, ricerca attacchi e riconoscimento delle forme nell’ambito di un laboratorio didattico organizzato da Michele Cupitò, docente di Protostoria europea e mediterranea presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con la collaborazione di Giovanni Tasca, Vanessa Baratella, Gaia Garosi. Conclusa questa attività, i reperti saranno studiati in modo sistematico nell’ambito della collaborazione già in essere tra la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna e l’Università di Padova.

A Mira sono riprese le indagini archeologiche nel sito dell’Età del Bronzo individuato all’interno del cantiere di sistemazione idraulica, rinaturalizzazione e riqualificazione paesaggistica curato dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive nel contesto del Parco delle Giare. Lo ha annunciato, poco fa, la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna

“Le evidenze archeologiche sono riferibili a un’area di tipo verosimilmente produttivo ubicato con ogni probabilità anche in antico in prossimità del margine lagunare e databile in via preliminare al periodo compreso tra la fine dell’Età del Bronzo Recente e i primi inizi dell’Età del Bronzo Finale, cioè tra la metà del XIII e la fine del XII sec. a.C. circa. – afferma la Soprintendenza –
Lo scorso autunno, nel corso dell’assistenza archeologica alle operazioni di scavo, erano emerse le prime testimonianze, poi approfondite con l’esecuzione di alcuni saggi stratigrafici, ora in corso di completamento. Le indagini sono condotte sul campo dal personale della società Se.Arch. srl, seguiti da Cecilia Rossi, funzionario archeologo di zona.

Il sito è caratterizzato da consistenti scarichi di concotti – ceramiche – pertinenti in larga misura a grandi contenitori che, prelevati in scavo, sono stati oggetto di pulitura, ricerca attacchi e riconoscimento delle forme nell’ambito di un laboratorio didattico organizzato da Michele Cupitò, docente di Protostoria europea e mediterranea presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con la collaborazione di Giovanni Tasca, Vanessa Baratella, Gaia Garosi. Conclusa questa attività, i reperti saranno studiati in modo sistematico nell’ambito della collaborazione già in essere tra la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna e l’Università di Padova.

Nei prossimi giorni la conoscenza del contesto verrà ampliata con l’esecuzione di una campagna di prospezioni geofisiche, finanziata direttamente dal MiC e tesa a individuare l’estensione del sito archeologico.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia