Una lingua d’asfalto impertinente diventa un’opera d’arte nel centro di Francavilla Fontana

La lingua d’asfalto di via Casalino, vera e propria cicatrice che rompe l'armonia delle basole del centro storico, è diventata grazie all’artista Mino di Summa un’opera d’arte a cielo aperto che racconta il paese

Il Comune di Francavilla Fontana ha risolto, con creatività, il problema estetico costituito da una colata di asfalto in una stretta via del centro, parzialmente pavimentata con pietre antiche. Nel tempo le pietre sono state rimosse e si era pertanto ricorsi a un’asfaltatura. L’asfalto gonfio e scuro non si addiceva alla minuscola strada urbana che, in parte, presenta ancora il vecchio elegante selciato. Così si è pensato all’intervento di un artista che potesse trasformare la colata di bitume in un’opera orizzontale di street art.
Francavilla Fontana è un comune di 34.961 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia.

“La lingua d’asfalto di via Casalino, vera e propria cicatrice che rompe l’armonia delle basole del centro storico, è diventata grazie all’artista Mino di Summa un’opera d’arte a cielo aperto che racconta Francavilla Fontana. – spiega il Comune – Lo scopo dell’intervento, promosso dall’Amministrazione Comunale e autorizzato dalla Soprintendenza per Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio, è valorizzare questa piccola via più defilata del centro che “incoraggia” talvolta comportamenti inappropriati”.

“Da alcune ore la strada è stata riaperta al transito dei pedoni che potranno attraversare l’opera di street art immergendosi nella cultura e nella storia della Città. Con lo sguardo rivolto verso il basso si attraverseranno simboli identitari della comunità come l’acqua, rappresentata con fasce blu e celesti, per poi incontrare gli ulivi e le spighe di grano. Il tutto in un abbraccio ideale con la Torre Civica, Castello Imperiali e le maioliche della cupola della Basilica Minore del Santissimo Rosario”.
“La composizione, nelle intenzioni dell’artista, rompe con lo schema lineare della via e sottolinea come alla base del tessuto urbano c’è l’identità culturale che rappresenta un patrimonio da tramandare alle future generazioni.
Al termine del cammino, sollevando lo sguardo verso l’alto, l’opera prenderà una forma inaspettata e si potrà ammirare da una prospettiva suggestiva la Cupola più alta del Salento”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia