Vedere la capanna di Gauguin. Come funziona un ologramma in una mostra d'arte. Il video

Cosa vediamo, quando viene proiettato un ologramma? L'esempio più vicino alla nostra quotidianità è l'immagine di un paio di occhiali o di una carta o di un qualsiasi oggetto appoggiato al cruscotto dell'auto, quando c'è il sole. Con un effetto strano, noi vedremo quel paio d'occhiali o quella carta proiettati, a causa dell'inclinazione della superficie trasparente eppur riflettente del vetro, sospesi nel vuoto davanti all'auto, quasi sulla strada. Quindi un'immagine fantasmatica che non sembra poggiare a nulla. Con il riflesso e un vetro inclinato era già possibile creare immagini fantasmatiche, che ora sono divenute anche tridimensionali e che vengono proiettate, nel "vuoto" formando una realtà rafforzata e parallela


Alla mostra “Gauguin l’alchimiste” al Grand Palais è stato proiettato – come vedremo nel filmato, qui sotto –  un ologramma della piccola casa-laboratorio costruita da Gauguin nelle Isole Marchesi, “la casa del divertimento”.  Grande soddisfazione da parte del pubblico e degli organizzatori che hanno rilevato la versatilità e l’importanza del sistema. Indicando l’ologramma come quello un elemento che sarà utilizzato, in breve in tutte le mostre.
Cosa vediamo, quando viene proiettato un ologramma? L’esempio più vicino alla nostra quotidianità è l’immagine di un paio di occhiali o di una carta o di un qualsiasi oggetto appoggiato al cruscotto dell’auto, quando c’è il sole. Con un effetto strano, noi vedremo quel paio d’occhiali o quella carta proiettati, a causa dell’inclinazione della superficie trasparente eppur riflettente del vetro, sospesi nel vuoto davanti all’auto, quasi sulla strada. Quindi un’immagine fantasmatica che non sembra poggiare a nulla. Con il riflesso e un vetro inclinato era già possibile creare immagini fantasmatiche, che ora sono divenute anche tridimensionali e che vengono proiettate, nel “vuoto” formando una realtà rafforzata e parallela.
L’ologramma non è tanto il frutto di una proiezione – per estensione chiamiamo così anche il prodotto finale – ma una lastra o pellicola fotografica che contiene l’immagine tridimensionale di un oggetto ottenuta con la tecnica dell’olografia; anche l’immagine che viene così riprodotta.
Gli ologrammi sono definiti come figure (o pattern) d’onda interferenti ottenute tramite l’uso di un laser, aventi la specificità di creare un effetto fotografico tridimensionale: essi, a differenza delle normali fotografie, ci mostrano una rappresentazione tridimensionale dell’oggetto proiettato. Ogni parte dell’ologramma, poi, contiene l’intera informazione: tagliando in due parti l’ologramma entrambe mostreranno sempre l’oggetto per intero.
La produzione di ologrammi per mostre e appuntamenti di approfondimento o di intrattenimento, crescerà notevolmente e in breve tempo. La tecnologia si sta diffondendo rapidamente. Durante una convention a Hong Kong sulle innovazioni tecnologiche, una ragazza ha mostrato un semplice proiettore olografico con luci a led in grado di far prender vita a svariate immagini tridimensionali. Nell’ambito dell’arte visiva, gli ologrammi iniziato ad essere utilizzati in modo sempre più diffuso per creare un nuovo orizzonte alla fotografia.

 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa