Virginia Dal Magro, premiata al Nocivelli 2019, analizza, qui, la propria opera
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“Hic sunt dracones rappresenta un puzzle di possibilità; il lavoro è costituito da 24 cubetti di legno in formato 10×10 cm rivestiti da carte sulle quali ho stampato in cianotipia dei frammenti di screenshot di interferenze riscontrate sulle mappe geografiche online. Queste interferenze, chiamate anche glitch, sono luoghi che per motivi di varia natura – militari, politici o di lontananza – sono stati oscurati dalle mappe”.
“Ho trovato in questi “vuoti” di informazioni un’apertura, una possibilità di aggiungere un secondo strato alla realtà e di creare quindi un monto immaginario, in cui ognuno abbia la possibilità di rifugiarsi e di farlo proprio. La frase Hic sunt dracones, dal latino Qui ci sono i draghi, veniva incisa nell’antichità per scoraggiare o, nel caso dei più avventurieri, per incoraggiare ad andare oltre i limiti conosciuti: era la password per accedere a un “altro” mondo. Hic Sunt Dracones segnava drasticamente il confine del conosciuto aprendo allo stesso tempo il varco verso l’ignoto e l’infinito”.
“Ho scelto questo lavoro perché è un progetto che accompagna da due anni la mia ricerca artistica, i 24 glitch fanno parte di una serie più ampia, di circa un centinaio di pezzi che, come un archivio, cataloga tutti i miei spunti. I pezzi vengono sostituiti, rimescolati e ridisposti ogni volta in ordine diverso andando a creare infinite combinazioni di mappe inesistenti”.
“Mi sono laureata in Pittura e, dopo aver conseguito il biennio specialistico in Grafica d’Arte, ho iniziato a lavorare presso l’Accademia di Belle Arti di Brera come assistente alla didattica. Da tre anni gestisco una stamperia indipendente presso il mio studio che metto a disposizione degli studenti e sono co-fondatrice di uno spazio espositivo no profit, “spazioSERRA”, situato presso la stazione di Lancetti a Milano che promuove il lavoro di giovani artisti. Negli ultimi 5 anni ho esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, confrontandomi con spazi e ambienti diversi, i miei progetti per il futuro sono di portare avanti la mia carriera artistica e la mia ricerca parallelamente all’insegnamento e di far crescere ulteriormente i progetti che sto portando avanti”.
www.virginiadalmagro.com
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Virginia Dal Magro, Hic sunt dracones. L'arte di rappresentare luoghi coperti dal segreto
La giovane artista : "Ho trovato in questi “vuoti” di informazioni un’apertura, una possibilità di aggiungere un secondo strato alla realtà e di creare quindi un monto immaginario, in cui ognuno abbia la possibilità di rifugiarsi e di farlo proprio. La frase Hic sunt dracones, dal latino Qui ci sono i draghi, veniva incisa nell’antichità per scoraggiare o, nel caso dei più avventurieri, per incoraggiare ad andare oltre i limiti conosciuti: era la password per accedere a un “altro” mondo. Hic Sunt Dracones segnava drasticamente il confine del conosciuto aprendo allo stesso tempo il varco verso l’ignoto e l’infinito".