Zampognari nell'arte e nel cuore di D'Annunzio

La mostra – organizzata a Lanciano dalla Soprintendenza Bsae insieme all’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo – intende ricostruire momenti essenziali della storia dello strumento e la sua influenza nell’arte, nella letteratura, nella poesia e nell’iconografia, esercitata in particolar modo nell’ambito di quello straordinario fenomeno culturale, noto come Grand Tour.

zampogna
 
Visceralmente attratto dagli scenari ancestrali della regione e dall’antica civiltà pastorale, Gabriele d’Annunzio con la sua anima torna frequentemente a quell’Abruzzo adriatico e montano esaltandolo  in diverse opere. Particolare il suo legame con la musica, attestato anche dalla frequentazione con molti musicisti, a partire dal coetaneo pescarese Vittorio Pepe e Francesco Paolo Tosti, frequentatori del Cenacolo di Michetti a Francavilla, e quindi Puccini, Debussy, Mascagni, Casella, Zandonai, Franchetti, Pizzetti.

G.SEGANTINI, Zampognari di Brianza, 1883-85, olio su tela, Tokyo, National Museum of Western Art
G.SEGANTINI, Zampognari di Brianza, 1883-85, olio su tela, Tokyo, National Museum of Western Art



La zampogna è parte integrante di quel mondo pastorale che suscita le emozioni del Poeta, il quale rivela una forte sensibilità musicale. Numerosi i versi e i richiami allo strumento e alle sue sonorità presenti in poesie e opere, che superano il silenzio e l’indifferenza della cultura del suo tempo. Peraltro, nel 1910, con sottile ironia il  critico Enrico Thovez, insofferente per l’opera dannunziana e dello stesso cenacolo, intitolava un saggio: Il gregge, il pastore e la zampogna.
 
Una mostra sullo specifico tema – organizzata dalla Soprintendenza Bsae  insieme all’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo – intese ricostruire  momenti essenziali della storia dello strumento e la sua influenza nell’arte, nella letteratura, nella poesia e nell’iconografia, esercitata in particolar modo nell’ambito di quello straordinario fenomeno culturale, noto come Grand Tour. Attraverso documenti, partiture, libri di viaggiatori stranieri, incisioni e disegni, zampogne e ciaramelle,  è possibile rievocare un mondo, quello delle zampogna, che ha lasciato rilevanti tracce nella cultura europea.  Stendhal, Dickens, Berlioz, Lear, Gregorovius e molti altri autori celebri hanno  dimostrato interesse per gli  zampognari abruzzesi, che con il loro repertorio hanno ispirato musicisti e compositori. Tra  le  pastorali influenzate dalle loro sonorità spicca lo stesso Sant’Alfonso Maria de Liguori, autore del testo del celebre Tu scendi dalle stelle. Tra i pezzi d’arte più antichi ed eleganti, la scultura lignea tardo cinquecentesca raffigurante un pastore intento a suonare la zampogna, proveniente dal Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila, un’opera che un tempo apparteneva alla chiesa di San Lorenzo martire di San Buono (Chieti), e fu  acquistata  dal Regno d’Italia nel  1938 per evitarne la dispersione sul mercato antiquario.
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa