Due strade romane e reperti coevi emergono durante lavori in piazza Visconti a Rho. Cardo e decumano s’incrociavano qui

Gli archeologi stanno documentando tutto il materiale emerso, per predisporre una dettagliata relazione. Quando tutto sarà stato georeferenziato e monitorato secondo le tecniche più moderne, sarà possibile coprire la strada in modo da preservare i reperti e il lavoro svolto e garantire la prosecuzione delle opere previste.

Gli scavi avviati ormai da settimane per la rigenerazione di piazza Visconti stanno portando alla luce altri reperti archeologici, dopo le palificazioni medievali e le ossa di bovino trovate due mesi fa. Le ruspe hanno permesso di scoprire come la strada di epoca romana proseguisse andando a costituire un crocevia. A quanto pare, dunque, l’incrocio tra gli assi portanti cardo massimo e decumano, che a lungo si è pensato fosse di fronte alla chiesa di San Vittore dove oggi sorge la piazza omonima, si troverebbe più o meno davanti all’accesso principale di Villa Banfi, già Villa Visconti, per raggiungere poi via De Amicis. Cosa che potrebbe richiedere un aggiornamento della storia della città e nuovi studi.

L’impresa CEV – Studio di Archeologia, che opera sotto la vigilanza costante della Soprintendenza alle Belle Arti su incarico del Comune di Rho, ha messo in campo una squadra formata al momento da sei esperti: stanno ripulendo l’intero tratto catalogando ogni reperto. Durante queste operazioni sono emersi un ferro di cavallo e frammenti di cerchione di una ruota di carro: elementi che rafforzano l’idea di un punto del territorio percorso da cavalli e carri, tema che ricorre nella ruota al centro dello stemma di Rho. In parallelo all’abside della chiesa è emerso un muro perimetrale affiancato da un pozzo, pare potesse delimitare l’area di proprietà della villa quando questa venne costruita nel 1669.

Scavi del passato, realizzati per garantire sottoservizi utili alle abitazioni del territorio, hanno già danneggiato la strada in alcuni punti. La leggibilità del tragitto è scarsa a occhi non esperti, ma in base alle tecniche di costruzione il livello più basso della strada sarebbe ascrivibile all’epoca romana. Gli archeologi stanno documentando tutto il materiale emerso, per predisporre una dettagliata relazione. Quando tutto sarà stato georeferenziato e monitorato secondo le tecniche più moderne, sarà possibile coprire la strada in modo da preservare i reperti e il lavoro svolto e garantire la prosecuzione delle opere previste.

Si parla di tre strati di costruzione sovrapposti: uno di epoca romana, uno tardo romano, uno medievale.

Il Comune di Rho si prepara a organizzare occasioni di approfondimento per chi fosse interessato a saperne di più, visto anche l’interesse delle scuole locali. Tenendo conto della necessità di garantire sicurezza al pubblico, si stanno organizzando visite guidate ai margini del cantiere.
Sabato 22 giugno sono previste quattro visite guidate nella mattinata: alle ore 9.00, alle ore 10.00, alle ore 11.00 e alle ore 12.00. Occorre iscriversi utilizzando il seguente link: https://forms.office.com/e/mTrNKuJnjX.

L’appuntamento sarà di fronte al Municipio di piazza Visconti 23 dieci minuti prima dell’orario della visita prescelta. In futuro, la relazione degli esperti e il materiale fotografico saranno oggetto di mostre ed eventi aperti alla cittadinanza, di cui daremo opportuna comunicazione.

Da parte dell’Amministrazione permane la massima attenzione per la conservazione dei reperti emersi. Si procede esclusivamente secondo le indicazioni della Soprintendenza.

Rho, tra i più antichi centri abitati della Lombardia, vanta una storia che affonda le sue radici nell’antichità romana, come testimoniato dai numerosi reperti archeologici emersi durante scavi avvenuti nel corso dei secoli. Risalenti all’epoca romana, questi ritrovamenti, datati agli scavi del 1876, 1890 e 1917, hanno gettato luce sulla presenza e sull’importanza di Rho fin dai tempi dell’Impero.

La città, inserita nell’antica organizzazione amministrativa della regio XI Transpadana, conserva ancora tracce evidenti dell’organizzazione stradale romana. Le strade attuali seguono in gran parte l’andamento delle antiche vie romane, orientandosi principalmente in direzione Est-Ovest e Nord-Sud, seguendo il tracciato della centuriazione romana.

Tra i ritrovamenti più significativi figura la via Mediolanum-Verbannus, un’importante arteria stradale che collegava Milano al Verbano, passando per Legnano e Gallarate, con Rho che fungeva da punto di sosta strategico, rappresentando il decimo miglio lungo il percorso. Per agevolare i commerci lungo questa via, gli antichi romani deviarono il corso del fiume Olona a Lucernate, creando un canale artificiale che seguiva il tracciato della via, consentendo un maggiore flusso di merci grazie al trasporto fluviale.

La presenza cristiana a Rho è documentata sin dal IV e V secolo, come dimostrano i reperti rinvenuti in varie zone della città. In particolare, in piazza San Vittore sono emersi i resti di un antico cimitero e una cappella cristiana, mentre in via Belvedere sono state trovate tombe cappuccine, alcune delle quali recanti incisioni dell’alfa e dell’omega, simboli cristiani. Questi ritrovamenti confermano la profonda radicazione del cristianesimo nel tessuto sociale e religioso di Rho sin dai primi secoli dell’era cristiana.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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