"Il mio vero nome è Christine - dice la protagonista delle foto di nudo d'arte, conosciuta come Idiiville - Sono una modella a tempo pieno. La mia origine? Sono mezza giapponese e mezza ceca. E abito a Los Angeles. La mia pelle ha un tono olivastro leggermente abbronzato. Ho capelli lunghi, castano scuri. E non ho mods tatuaggi, piercing o interventi di decorazione del corpo"
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Giovanni Bellini, Tiziano e Dosso Dossi lavorarono sulla stessa opera.Ma alcuni studiosi ipotizzano anche altri interventi successivi di adattamento anche da parte di Durer e Campagnola. In bottega o presso il committente le convergenze erano più numerose di quanto possiamo oggi immaginare
Dalì: aragoste come telefoni, orologi di bronzo fusi e kitsch programmatico. Il video delle sculture
Salvador Dali fuse la metafisica - fu, evidentemente, il surrealista più vicino al mondo di De Chirico - in un forno di immaginazione kitsch che precorse il neo-pop ironico dei nostri anni. Nell'ambito della produzione di sculture e oggetti d'arredamento, Dalì procedette per accumulo formale e sovraesposizione semantica: grosse labbra di donna, invasione di orologi fusi, accese dissonanze cromatiche, aragoste come cornetti del telefono eccetera. Ma lo sapevate che esiste un museo, in Francia, che espone la più bella collezione di sculture dell'artista, nel mondo? Uno spazio dedicato al surrealista, nella sua roccaforte di Montmartre.
Nel maggio 1931, Nickolas Muray, (Seghedino, 15 febbraio 1892 – New York, 2 novembre 1965), fotografo di origine ungherese, viaggiò in Messico dove incontrò l'artista Frida Kahlo, (Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954) una donna che non avrebbe mai dimenticato. Figlio di un postino, Nickolas era emigrato negli Stati Uniti, facendo l'incisore e successivamente il fotografo. Scelse di immortalare le dive ed ebbe fortuna.
L'incontro con Frida, che divenne passione amorosa ed amicizia, fu favorito da tanti elementi in comune. Il papà delle pittrice, infatti era un fotografo ungherese come Muray. Tra le più belle e intense fotografie di Frida figurano, appunto quelle scattate da Nickolas, che pose in luce i tratti caratteriali della donna, le sue passioni. E che utilizzò il colore come elemento in grado di fare luce su una donna che viveva in un mondo di divine policromie
Fiori primaverili di cartoncino. Creano gioia. Come realizzare queste semplici e allegre decorazioni
Le immagini con le quali otteniamo una proiezione psicologica e spirituale, nei nostri spazi personali, contribuiscono notevolmente alla nostra gioia e alla nostra salute. La psiche percepisce trasformando in reazioni fisiologiche le immagini con effetto calmante. Poiché, ad esempio, guardare un prato fiorito è ben diverso che osservare lo stesso spazio sconvolto da esplosioni di bombe? Serenità e inquietudine. I fiori portano colore e serenità Prosperità. Ritagliamoli nei cartoni colorati.
La sintesi novecentesca, che accorda la tradizione pittorica figurativa alla necessità astrattista. Biografia, stile e quotazioni.L'andamento del mercato sui "titoli" di Afro. Gli investimenti, l'analisi culturale