Luisella Abbondi e il mondo retroilluminato dal led. Notte e giorno. La siepe

Mediante un sistema di “dimmerazione” della luce, che ne produce un graduale e continuo cambiamento di intensità, l’artista introduce nell’opera la dimensione del Tempo, che, come l’alternanza tra il giorno e la notte, genera scenari successivi (dalla fotografia “istante 1” a “istante 2”), profondamente legati tra loro, ma al contempo unici, ciascuno caratterizzato da una diversa tensione luminosa. L’opera indaga sul dualismo realtà-immaginazione, trovando nel continuo divenire del rapporto luce-materia una risposta possibile al rapporto tra finito-infinito.

Luisella Abbondi è stata insignita del Premio finalisti al Nocivelli per l’opera che qui vediamo

www.premionocivelli.it/opera/1-la-dualità-della-luce-interminati-spazi-di-là-da-quella
L’artista si incontra con la tecnologia proponendola in un rapporto costruttivo, sviluppando una pittura espressamente per superfici retroilluminate led, che garantiscono una diffusione della luce omogenea, “senza ombre”. Questa tecnologia rimanda al gesto pittorico sulla tela la possibilità di dialogare con l’intensità della luce, attraverso l’uso di colori più o meno trasparenti e sensibili al suo attraversamento. Mediante un sistema di “dimmerazione” della luce, che ne produce un graduale e continuo cambiamento di intensità, l’artista introduce nell’opera la dimensione del Tempo, che, come l’alternanza tra il giorno e la notte, genera scenari successivi (dalla fotografia “istante 1” a “istante 2”), profondamente legati tra loro, ma al contempo unici, ciascuno caratterizzato da una diversa tensione luminosa. L’opera indaga sul dualismo realtà-immaginazione, trovando nel continuo divenire del rapporto luce-materia una risposta possibile al rapporto tra finito-infinito.
L’opera “La dualità della luce (interminati spazi di là da quella)” ha trovato nel corso dell’anno 2018 favorevoli consensi all’interno di due mostre collettive ed una biennale d’arte contemporanea. Essa si colloca all’interno del ciclo “L’Infinito Leopardiano e il led” quale prosecuzione della ricerca già espressa con il lavoro presentato all’asta Cipmo 2018 “Sinfonia autunnale sul Lario (tra questa Immensità s’annega il pensier mio)”.
Il punto di vista dell’artista sulle domande suscitate dalla poesia “L’Infinito” si esplicita in quest’opera ancor prima che nel soggetto, nella scelta della sua tecnica compositiva.
L’artista si incontra con la tecnologia proponendola in un rapporto costruttivo, sviluppando una pittura concepita espressamente, appunto, per superfici retroilluminate led, che garantiscono una diffusione della luce perfettamente omogenea “senza ombre” utilizzando la tecnologia led queenlight, sempre più diffusa tra gli artisti (http://queenlight.it/paint.html).
Questa tecnologia rimanda al gesto pittorico sulla tela la possibilità di dialogare con l’intensità e la direzione della luce, attraverso l’uso di colori più o meno trasparenti e sensibili al suo attraversamento.
Come dicevamo, mediante un sistema di “dimmerazione” della luce, che ne produce un graduale e continuo cambiamento di intensità, l’artista introduce nell’opera anche la dimensione del Tempo, che, come l’alternanza tra il giorno e la notte, dall’alba all’occaso, genera scenari successivi (da fotografia “istante 1” a fotografia “istante 2”), profondamente legati tra loro, ma al contempo unici, ciascuno caratterizzato da una diversa tensione luminosa ovvero da un’intensità emotiva differente.
Sia il soggetto proposto sia la tecnica di realizzazione indagano dunque sul dualismo realtà-immaginazione, finito-infinito, in modo sinergico e indissolubile, trovando nel continuo divenire del rapporto luce-materia, insito nell’opera, una risposta possibile alla poesia di Leopardi.
Si configura così un profondo spunto di riflessione: uno sguardo continuamente mutevole ma nel contempo uguale a se stesso, a testimonianza di poter cogliere, seppur in un istante finito, la possibilità dell’eterno e del sublime.
Di seguito si elencano le mostre di riferimento:
“Epifania dell’oltre” – VERNICE ART PRIZE, Bunker di Villa Caldogno (Vicenza)
www.vernicecontemporanea.it
Premio NOCIVELLI, Verolanuova (Brescia)
www.premionocivelli.com/artista/luisella-abbondi
Biennale d’arte contemporanea BIBART di Bari
“Visione e intuizione, la ragione dell’Arte”, – Bari
www.bibartbiennale.com

Sent by Barbara Bongetta

Note biografiche
Attratta dal gesto artistico, Luisella Abbondi – in arte Luì Gobbino –
da giovanissima si dedica alla pittura del paesaggio e frequenta botteghe di artisti emergenti. Trascorso un periodo di quiescenza, in cui si dedica a svariati progetti sociali, torna all’attività creativa, mossa dalla necessità di sviluppare un proprio linguaggio artistico. Parte dall’idea che l’arte debba fondarsi sul pensiero e debba superare il mero piacere estetico, ormai frainteso ed equivoco. Rispecchiandosi largamente nell’arte concettuale, fa emergere un messaggio intellettuale accanto al significato emozionale. La sua ricerca si evolve dal segno al colore e alla figura, andando oltre lo scontro tra l’arte figurativa e quella concettuale, lasciandone intravedere i punti di contatto.
La sua ricerca include anche la tecnologia, in particolare l’utilizzo di tele retroilluminate da luce led, in collaborazione con il gruppo queenlight. Testimoni le sue opere esposte in numerose collettive (Museo Crocetti di Roma, Book City ed Art Gallery a Milano) ed individuali che hanno visto l’artista meritevole di premi e menzioni. Recentemente ha esposto al museo Riva di Cantù (Co), alla Galleria “gallery Sweet gallery” a Mariano Comense (Co), a “Find me” in Venezia, ad “Inspire” a Matera, è stata selezionata al premio Nocivelli 2018 ed è stata esposta a Fossombrone (PU) nell’ambito della Land Art a Furlo Nero, attualmente le sue opere partecipano a Villa Brentano a Busto Garolfo (Va) e a Bibart (Ba). Ha partecipato ad aste battute anche da Sotheby’s. Vive e lavora a Como.
Indirizzi di contatto
e-mail: luigobbino@gmail.com
sito: www.luigobbino.com
(site under contraction)

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa